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Deborah Fait
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Il Gush Katif è morto 2005-08-22
Ecco signori, e' successo : Il Gush katif e' morto.

Gli ebrei sono stati evacuati, con dolore, con pianti, in alcuni casi con

una rabbiosa, violenta, disperata quanto inutile resistenza.

Gli ebrei sono stati evacuati da soldati israeliani in lacrime ma fermi,

calmi, pazienti, affettuosi. Il nostro grande esercito, i nostri bravi e

coraggiosi ragazzi, che tutto il mondo civile ci invidia, sono riusciti a

svuotare la Striscia di Gaza della presenza ebraica e lo hanno fatto

consolando, accarezzando, baciando i bambini e anche i piu' grandi e,

all'occorrenza, prendendo i resistenti a forza trasportandoli verso gli

autobus, colla massima delicatezza possibile.

Il Gush Katif e' morto per sempre ma il mondo non e' sazio di dolore

ebraico, ne vuole ancora, ne vuole di piu', la sinistra antigiudaica e

ammiratrice del terrorismo palestinese aspetta e spera.... la fine di

Israele.

E' vero che oggi alcuni politici di sinistra timidamente e dopo 40 anni di

demonizzazioni e falsificazioni della storia, incominciano a parlar bene di

Israele e di Sharon," adesso siamo piu' vicini alla pace" dicono e

dimostrano una volta di piu' di non aver capito niente.

La pace e' lontana come prima perche' questi signori non tengono conto del

punto piu' importante : il perenne rifiuto dei palestinesi di fare la pace

con un Israele di cui non riconoscono il diritto all'esistenza.

Senza Arafat, il maledetto criminale , avremo tregue piu' lunghe, forse

anche anni, ma la pace mai, non fa parte della loro cultura.

Il Gush Katif e' morto , le ruspe stanno distruggendo le case vuote e

deserte , la tragedia si e' quasi conclusa, mancano ancora un paio di

insediamenti, ma il trauma continuera' per molti anni ancora.

Un trauma dovuto alla non accettazione dei rabbini che hanno illuso gli

ebrei osservanti dicendo che l'evacuazione non sarebbe avvenuta perche' Dio

avrebbe fatto il miracolo.

Oggi non ci sono piu' miracoli, non di quel tipo. Oggi il vero miracolo e'

l'esistenza di Israele nonostante le guerre arabe e l'odio del mondo intero.

Un trauma dovuto anche alla considerazione che tutto sia stato fatto senza

motivo e ingiustamente, perche' abbiamo gia' sentito i primi "non basta".

Lo ha detto Condoleezza Rice "Non sara' solo Gaza...non bastera' per

avanzare nella pace....".

Avanzare nella pace, Rice? Il "popolo della morte" non vorra' mai la pace,

il "popolo della morte" ama la guerra, il terrorismo e ama mandare i propri

figli a farsi esplodere. Altro che pace!



Eppure la Rice ha ragione, dopo Gaza vorranno Giudea e Samaria, poi Haifa e

Gerusalemme , poi Ashdod e Ashkelon perche' i palestinesi hanno sempre detto

chiaramente che tutta Israele e' un "insediamento". Hanno detto anche di

piu' , "riuniremo la Palestina alla Giordania, dal fiume al mare."

Quindi se il sogno, di pochi, di costruire la Grande Israele su antichi

territori ebraici e' finito , non e' assolutamente finito il sogno di tutti

gli arabi, della Grande Palestina su territori mai stati "palestinesi" in

tutta la storia millenaria del medio oriente.

Nonostante tutto pero' siamo convinti che Sharon abbia compiuto un passo

necessario che solo lui poteva avere il coraggio di fare anche a costo di

sentirsi chiamare traditore da una parte minoritaria della societa'

israeliana. La maggior parte della popolazione e' con lui, la maggior parte

della popolazione sa che andava fatto perche' era inconcepibile che 8000

persone fossero circondate da 1.500.000 di arabi pronti ad ucciderle e che

l'esercito di Israele, cosi' impegnato su tutti i fronti, stesse la' in

pianta stabile a proteggerli.

Questo e' sionismo, dicono alcuni ma i tempi sono cambiati, non siamo piu'

al periodo eroico delle guerra per l'indipendenza.

Oggi sionismo significa mantenere Israele ebraico.

Oggi sionismo e' difendere Israele dal pericolo dell'annientamento

demografico a causa delle pance sempre gravide delle donne palestinesi.

Oggi sionismo e' difendere colle unghie e coi denti quello che abbiamo,

anche se piu' piccolo.

Oggi sionismo e' essere ebrei in un Israele ebraico aperto al mondo

occidentale e non chiuso in se stesso.

Oggi sionismo significa collaborare col mondo occidentale nella lotta contro

l'islam e il terrorismo.

Oggi sionismo significa amare Israele sempre di piu' e mantenerlo pulito e

democratico difendendo la nostra identita' e l'orgoglio di essere ebrei.

Portare gli ebrei dentro Israele, lontano da quelle terre che loro

considerano ebraiche ma che non lo sono piu', e' stata una decisione

strategica forse geniale di Sharon che adesso potra' anche decidere e

convincere il mondo che vanno fatti finalmente dei confini e che, se i

palestinesi li violeranno colla guerra e il terrorismo, la reazione di

Israele sara' tremenda!

La cosa che piu' addolora pero' non e' solo la tragedia dei nostri ebrei

evacuati, siamo un popolo forte e supereremo anche questo trauma, quello

che piu' addolora e' vedere che il mondo dei politici e dei media non

capisce niente, meno di niente.

C'e' qualcuno che ha detto o scritto " adesso tocca ai palestinesi"?

Chi lo ha detto?

Chi lo ha scritto?

Chi si ricorda che il primissimo punto della Road Map pretende la fine

totale del terrorismo palestinese?

Nessuno!

Tutti pero' dicono: ma si, ma che bravo Sharon, adesso pero' avanti, fuori

dalla Giudea, fuori dalla Samaria, forza.....Israele deve fare, deve dare...

deve... deve...deve!

E se incominciassimo a mandare via da Israele i palestinesi che vi vivono

solo da 30 anni e anche meno , come abbiamo portato via i "coloni" da Gaza?

Chi vive qua da pochi anni e si sente sempre palestinese non puo' certo

dire di essere "a casa sua" e in piu' molti collaborano con i terroristi e

odiano Israele e allora via! Fuori! Tornassero a casa loro.

Abbiamo trasferito gli ebrei da Gaza? Bene. Adesso trasferiamo da Israele

gli arabi che non si sentono israeliani ma palestinesi.

Cosa direbbe il mondo se Israele lo facesse?

Wow, non oso pensarlo.

Gia' prevedo le reazioni a questa mia voluta provocazione.

I sacrifici si richiedono solo agli ebrei e lo sa il Cielo se ne hanno fatti

di sacrifici in questi 57 anni ricevendo in cambio solo condanne e accuse .

Il motivo e' uno: non sono solo i palestinesi e gli altri arabi ma e' il

mondo intero che non riesce a riconoscere a Israele il diritto di esistere,

ed esistere ebraicamente, in un minuscolo fazzoletto di terra.

Il mondo non ci vuole, Sharon lo ha capito e ha deciso di fare in modo che

il mondo almeno ci accetti senza sputarci sempre addosso.

Di piu' non si puo' pretendere, siamo ebrei, abbiamo solo i nostri cervelli,

siamo privi di petrolio e materie prime, e si sa che al mondo i cervelli non

servono granche'.



Deborah Fait

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