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Informazione Corretta Rassegna Stampa
28.10.2019 IC7 - Il commento di Davide Romano: La Turchia, una dittatura islamista e militarista
Dal 21 al 26 ottobre 2019

Testata: Informazione Corretta
Data: 28 ottobre 2019
Pagina: 1
Autore: Davide Romano
Titolo: «IC7 - Il commento di Davide Romano: La Turchia, una dittatura islamista e militarista»
IC7 - Il commento di Davide Romano
Dal 21 al 26 ottobre 2019

La Turchia, una dittatura islamista e militarista

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Recep T. Erdogan

La Turchia sta vivendo un momento difficile dal punto di vista economico. Pensate solo che attualmente lo spread in Italia è intorno ai 140 punti, e che un anno fa eravamo tutti preoccupati perchè con il Conte 1 avevamo raggiunto quota 320. Bene: sappiate che lo spread turco è intorno a 1400, dopo avere raggiunto l'anno scorso vette di 2000. Con questi numeri, Erdogan era con le spalle al muro. Non a caso aveva perso le elezioni a Istanbul, Ankara, e in altre grandi città solo pochi mesi fa. Finalmente era giunto il momento della resa dei conti (nel vero senso del termine). Ecco che allora Erdogan - nella tradizione di tutti i dittatori - ha cercato un diversivo, e aperto il fronte contro i curdi siriani. Se avesse trovato un Trump saggio, che non gli avesse permesso di entrare in Siria con le sue truppe, il Sultano si sarebbe trovato disarmato di fronte ai propri falilmenti. Invece trova un Trump pronto a commettere il peggiore errore politico della sua presidenza: lasciare entrare la Turchia nei territori siriani governati dai curdi. Così facendo Erdogan torna in testa ai sondaggi cavalcando il nazionalismo. Ora le attenzioni sono giustamente concentrate nel condannare la politica suicida di Trump nei confronti di Erdogan. Ma l'Unione Europea, noi sofisticati abitanti del vecchio continente, non abbiamo nulla da rimproverarci, prima di salire sul pulpito a puntare il dito? Tutti (o quasi) sanno dei 6 miliardi promessi (nel 2016) alla turchia dall'Europa per bloccare i migranti. Tre di questi furono versati immediatamente.

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Peshmerga kurdi siriani

Ma pochi parlano dei 10,6 miliardi che l'UE si è impegnata a regalare ad Ankara dal 2002 al 2020 per favorire l'avvicinamento dell'economia turca a quella europea. E qui arriviamo al tradimento europeo nei confronti non solo dei curdi, ma di tutti i turchi oppressi: di fronte ai reiterati comportamenti illegali e violenti di Erdogan verso i propri cittadini, l'Europa ha fatto finta di niente, e i soldi hanno continuato a fluire. Ciliegina sulla torta: è la stessa europa ad avere certificato nel 2009 (!) che non c'erano controlli sui progetti finanziati. Solo lo 0,44% dei fondi è stato monitorato, ovvero un cifra pari a 26,9 milioni di euro: sono state trovate frodi per 9 milioni di euro (un terzo della cifra). Non c'è stato un leader europeo pronto a chiedere sanzioni economiche o l'interruzione di questi finanziamenti. Solo la retorica richiesta di fermare la vendita della armi alla Turchia, richiesta assolutamente inutile visto che i depositi di Ankara sono pieni. E che comunque Erdogan potrebbe comprarle dai russi, come già fa. Se pensiamo anche ai copiosi finanziamenti europei alle dittature palestinesi, una riflessione profonda è sempre più necessaria: già finanziare quei governi che opprimono i propri cittadini è criminale. Ma regalare soldi a chi ci odia è peggio: è suicida.


Davide Romano
Conduttore televisivo, scrittore, collabora con La Repubblica - Milano
Già Assessore alla Cultura della Comunità ebraica di Milano


takinut3@gmail.com

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