Riprendiamo dal QUOTIDIANO del SUD di oggi, 23/10/2019, a pag. 9, con il titolo "Turchi sterminatori di minoranze Israele paladino di curdi e armeni", il commento di Tiziana Della Rocca.
Le bandiere israeliana e kurda
Adesso che la Turchia ha dato l'ultimatum ai curdi, e non si sa come andrà finire, è bene ricordare la durissima condanna di Israele dell'invasione turca del Kurdistan siriano, il suo continuo mettere in guardia il mondo su una possibile pulizia etnica dei curdi da parte di Erdogan. Israele si è da sempre schierato con il popolo curdo, perché è l'unico a maggioranza musulmana nella regione che non opprime né stermina altri popoli e quindi è degno della sua indipendenza politica. II popolo curdo è antico ma emancipato, anzi è tra i più progressisti e i più occidentali del Medio Oriente. Altra cosa, che rende affini israeliani e curdi, è che entrambi combattono per sopravvivere in un'aerea ostile, e fanno affidamento per difendersi, in primis, su loro stessi. E anche se in modo diverso, tutti e due, devono fare i conti con l'incubo dello sterminio e necessitano di protezione; sono obbligati a intrattenere rapporti di potere al loro esterno, e crearsi così degli alleati che di Tiziana Della Rocca li sostengano in caso di pericolo. II tema della laicità e la lotta all'islamismo radicale è un'altra cosa che li accomuna. Trai curdi vige la parità tra uomo e donna, esattamente come in Israele, dove le donne sono presenti in tutte le istituzioni, esercito compreso. L'impegno armato delle donne curde contro gli islamisti, è noto: hanno preso e prendono tuttora le armi per difendere la civiltà che faticosamente hanno costruito nelle loro città e famiglie. Ma prima dell'affinità di oggi tra curdi e israeliani, ci fu quella tra ebrei e armeni, un altro popolo odiato dalla Turchia. Il genocidio perpetrato contro di loro per opera dei Giovani Turchi avvenne nel 1915, ben prima della nascita dello Stato di Israele. Guarda caso, la Germania era alleata della Turchia ed era a conoscenza dei piani di sterminio contro gli armeni; non fece nulla per impedirli e in seguito lì imitò per sterminare gli ebrei, aggiungendoci del suo. E così questi due popoli furono legati tra loro dalla solidarietà, dalla vicinanza e da qualcosa di ben più forte, da un coinvolgimento emotivo che lì investì in pieno, come se gli ebrei avessero visto nel massacro armeno un segno premonitore di quanto sarebbe accaduto a loro in futuro. Le persecuzioni che il popolo armeno ha subìto durante i secoli, se le attraversiamo una a una, sembrano ricordare quelle subite dal popolo ebraico. Le loro funebri marce nel deserto sembrano un Esodo rovesciato: quel deserto che agli ebrei donò la libertà dal giogo egizio, per gli armeni si era tramutato in un luogo di morte. Ma perché i turchi oggi odiano i curdi? Per comprendere le ragioni di tanto odio dovremo prima interrogarci su quello dei turchi contro gli armeni, che condusse al loro massacro. L'impero turco ha sempre brutalmente sottomesso, nei secoli, raffinati popoli come i greci, gli arabi, gli armeni, sfruttandone l'intelligenza e il lavoro; mentre da parte sua l'impero non produsse ne inventò granché, né diede un vero contributo alla civiltà, non ne sentivano il bisogno forse, preferendo usurpare ed espropriare. E così, quando l'impero stava per implodere, come potevano i turchi sopportare l'idea che una popolazione evoluta e fiorente, come quella armena, sfuggisse dalle loro grinfie per emanciparsi? Ecco allora che gli armeni furono accusati di allearsi con i russi per complottare contro l'impero, per cui bisognava eliminarli prima che ciò accadesse. Altro orrendo destino degli armeni in comune con l'ebraismo: subire l'orrore della negazione. La Turchia ancora oggi nega il genocidio armeno, un minaccioso Erdogan, mette a tacere tutti sull'argomento. Negare il genocidio è uno dei tanti subdoli modi di continuarlo. II negazionismo non è un'opinione ma un crimine; Erdogan nega la storia passata per non rispondere dei suoi crimini presenti. Se i curdi nei secoli sono stati sempre usati e sfruttati dall'impero, dominati dalla sua forza bruta, come può oggi Erdogan, ambendo a un nuovo impero, tollerare, che siano così emancipati da desiderare la libertà e fondare un loro Stato? Per di più democratico, innalzandosi a faro di civiltà?
Per inviare la propria opinione al quotidiano, scrivere a: