Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 15/10/2019, a pag.15 con il titolo "Il Senato tradisce Kaczynski: niente maggioranza assoluta per il PiS" la corrispondenza da Varsavia di Monica Perosino.
Monica Perosino
Il Parlamento polacco
Ieri sera, quando sono stati annunciati i risultati delle elezioni del 13 ottobre, con il 99,9% delle schede scrutinate, Jaroslaw Kaczynski non ha sorriso. Eppure, rispetto agli exit poll di domenica sera, il leader del partito al governo, il PiS, avrebbe dovuto festeggiare, visto che i risultati quasi definitivi ritoccano in positivo il risultato. Ma Kaczynski potrebbe aver perso, per soli tre seggi, la maggioranza assoluta del Senato. Questo significa che il governo rischia la paralisi su quelli che sono i suoi cavalli di battaglia, dalla riforma della giustizia al cambiamento della Costituzione. Il partito di Kaczynski, secondo i primi dati non ancora ufficiali, avrebbe ottenuto solo 48 senatori, tredici in meno rispetto alle scorse elezioni, su 100 seggi totali. All'opposizione, nel suo complesso, andrebbero almeno 51 senatori: 43 alla filo-europea Coalizione civica, 3 al Psl, 2 alla Sinistra e 3 a candidati indipendenti oppositori del PiS. Se venisse eletto il senatore della Konfederacia, Kaczynski avrebbe un potenziale alleato, ma non basterebbe comunque. Sembra dunque aver funzionato il cosiddetto «Pakt Senacki», ovvero l'accordo delle opposizioni (KO, Lewica e Psl) di presentare un unico candidato «comune» per ogni distretto, per contrastare i rappresentanti del PiS e evitare la dispersioni di voti. Riforme a rischio Ora la strada per le riforme di Kaczynski è decisamente in salita. Da una parte c'è l'Unione europea, che ha appena deferito Varsavia alla Corte di giustizia per le norme che metterebbero la magistratura sotto il controllo diretto del governo, dall'altra c'è un nuovo Senato che, senza dubbio, non le voterà mai. Con un'altissima affluenza (il 61,16%), che conferma quanto queste elezioni siano state combattute e sentite, PiS ha portato a casa il 43,59% dei voti. La sua rivale diretta, la colazione di centrodestra KO, guidata dal PO, il partito fondato dal presidente uscente del Consiglio europeo Donald Tusk, si sarebbe fermata al 27,4%, la Sinistra (Lewica) 12,56%, al Psl (Kukiz) l'8,56% e alla formazione di ultradestra Konfederacia il 6,81%. Guardando la mappa del voto sembra di tornare al 2015: nelle zone rurali e quelle orientali, più vicine al confine russo, il nazionalismo del PiS ha fatto man bassa. Nelle grandi città e nei distretti occidentali il colore si inverte. Batosta per il PiS nel distretto di Varsavia, dove ha vinto il candidato della Coalizione Civica con 408 mila preferenze, quasi il doppio di quanto preso da Kaczyński.
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