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Deborah Fait
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Il veleno e l'antidoto 17-05-05
Pare incredibile ma tutto serve per farsi prendere dalla frenesia della propaganda antiisraeliana.

Giornalisti e redazioni si buttano a pesce non appena intravvedono un appiglio, anche il piu' idiota e facilmente contestabile, per sprizzare veleno.

Sulla Stampa del 16 maggio e' apparso un articolo firmato Klaus Davi in cui si annuncia che il gay pride previsto in agosto a Gerusalemme e' stato annullato e il giornalista conclude con amara malinconia che il clima "asfittico" della Capitale non tiene conto del fatto che i gay "servono a Israele".

Piu' che altro e' Israele che "serve" ai gay, quelli palestinesi, che vi trovano rifugio scappando dai territori e da morte sicura e neanche tanto indolore poiche' prima di essere assassinati vengono accuratamente torturati e mutilati.

Klaus Davi insinua che il ritiro da Gaza sia solo una scusa per proibire la manifestazione perche' in realta', udite udite, il ritiro non ci sara'.

E' tutto una palla israeliana, glielo ha detto Al Jazeera, il Vangelo degli italiani.

A questo punto sara' bene farlo sapere ai diretti interessati e rassicurarli un po' .

Nessun trasloco, tranquilli, e' tutto un giochetto di quel mostro di Sharon per gettare fumo negli occhi al mondo intero, non dovete fare i bagagli, lo dice la TV araba e gh'e' minga come Al Jazeera per far sapere la verita' urbi et orbi.



Sorpresa!

L'International Gay Pride non e' stato annullato ma solo rimandato con grande senso di responsabilita' dei dirigenti del Jerusalem's Gay and Lesbian Center, il cui presidente Nathan Sattah ha dichiarato: "Abbiamo preso questa decisione per rispetto al difficile clima politico che Israele dovra' affrontare in agosto."



Il gay pride internazionale quindi e' stato spostato al 6-12 agosto 2006 mentre quello locale, che si tiene tutti gli anni, avra' luogo come sempre, il 30 giugno, a Gerusalemme.

Nessun clima asfittico dunque ma una grande apertura mentale e rispetto reciproco poiche' i gay israeliani sono consapevoli delle difficolta' che Israele vivra' nel mese di agosto e si rendono conto che la polizia in quel periodo avra' problemi ben piu' gravi e dolorosi da affrontare.

I gay israeliani hanno anche capito che la loro sensibilita' sarebbe stata veramente "asfittica" se avessero perseverato nella decisione di ballare e cantare per le strade della Capitale di Israele quando migliaia di loro fratelli, in quello stesso momento, piangeranno di disperazione a causa di un esodo che, per loro e per chiunque in Israele, avra' il sapore della tragedia.



Un' altra occasione dei media italiani di sputacchiare veleno viene da due giornali distribuiti gratuitamente, Metro e City.

La foto pubblicata sotto il titolo :" Israele, bambini e armi" rappresenta due bambini israeliani, con kippa' in testa e fucile in mano, affascinati dalle armi dei "grandi"come tutti i ragazzini di questo mondo.

La didascalia dice " alcuni bambini "testano" le armi durante una celebrazione degli "eroi dell'esercito" che hanno perso la vita per lo Stato ".

-Eroi dell'esercito- viene virgolettato!!! Che furbi! Conoscono tutti i trucchi di quel venticello maligno che si chiama pettegolezzo!



In Israele, che non e' un paese militarista, non si fanno parate oceaniche per la Festa dell'Indipendenza, come succede in Italia o in altri paesi in ricorrenze analoghe, ma si spalancano le porte delle caserme e dei musei militari per permettere alle famiglie di visitare i loro cari in servizio e di ammirare le armi antiche e moderne con cui l'esercito ha difeso e continua a difendere il Paese dalle aggressioni arabe.

In quell'occasione i bambini si divertono un mondo, toccano le armi di Zahal, salgono a giocare sui carriarmati e si fanno fotografare orgogliosi.

Nulla di disdicevole o di oscuro dunque , soltanto festa, una grande festa di tutti ma anche questo momento di unione e di gioia viene proposto agli italiani insinuando, col disgustoso intento di diffondere pregiudizi e di suscitare antipatia per Israele, realta' inesistenti, menzogne cosi' laide da far rabbrividire.



Veleno, veleno, veleno, soltanto veleno dunque e non si riesce in nessun modo a testare l'antidoto il cui solo nome fa scoppiare allergie terribili a tanti giornalisti.

Un unico antidoto rifiutato con orrore perche' provoca grattamenti inconsulti agli eroi dei media italiani.

Si chiama Verita'.

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