Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 09/10/2019, a pag.24, con il titolo "Ucciso in un raid il leader regionale di Al Qaeda", la cronaca di Giampaolo Cadalanu.
Una buona notizia: è stato eliminato il capo di Al Qaeda del subcontinente indiano in un attacco mirato che si è svolto in Afghanistan.
Ecco l'articolo:
Giampaolo Cadalanu
Terroristi di Al Qaeda
Asim Umar, comandante di Al Qaeda per il subcontinente indiano (Aqis), è rimasto vittima di un raid congiunto di forze afgane e statunitensi su un rifugio di talebani a Musa Qala, nella regione dell’Helmand. A segnalarlo con evidente soddisfazione sono i servizi di sicurezza afgani Nds, che però non chiariscono se l’"emiro" fosse sin dall’inizio l’obiettivo dell’attacco. Nel raid sono rimaste uccise una quarantina di persone, fra cui, secondo gli agenti afgani, almeno sei uomini di Aqis. La morte di Umar è sicuramente un colpo molto pesante per l’organizzazione guidata da Ayman al Zawahiri, che secondo fonti dell’universo jihadista aveva scelto personalmente nel 2014 il jihadista pachistano (allora quarantenne). Obiettivo della designazione era rilanciare Al Qaeda in una zona del mondo dove la rete fondata da Osama Bin Laden aveva dovuto lasciar spazio a altre organizzazioni, dai talebani all’Isis. All’interno di Al Qaeda, Asim Umar aveva preso il posto di Abu Yahya al Libi, ucciso da un drone americano, nel ruolo di responsabile delle attività di propaganda dell’organizzazione. Umar aveva studiato in una delle scuole coraniche più radicali del Pakistan, la Jamia Uloom-ul-Islamia di Karachi: suo compito esplicito era provvedere al reclutamento nelle madrasse della regione, la più "produttiva" di giovani islamisti. Autore e traduttore di numerosi testi di "teorie della cospirazione", centrati spesso sulla figura del Dajjal, una sorta di "Anticristo islamico", Umar aveva curato la sistemazione di Osama Bin Laden ad Abbottabad, dove lo sceicco saudita era vissuto indisturbato fino all’attacco Usa. Dopo la morte di Hamza Bin Laden, secondo alcuni analisti, proprio Asim Umar era considerato fra i possibili candidati alla guida futura dell’organizzazione.