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Deborah Fait
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Alzatevi in piedi e applaudite Israele 22-02-05
La Knesset ha votato il disimpegno da Gaza.



Sono stati liberati 500 prigionieri e altri 400 seguiranno nonostante le proteste dei parenti delle vittime del terrorismo. Erano tutti in silenzio davanti alle prigioni con le fotografie dei loro cari morti tra le mani. Non una parola, solo quelle fotografie e le lacrime che scendevano lungo il viso.



Israele deve dimostrare buona volonta', come sempre, solo che questo non e’ solo buona volonta’ e’ il dramma, e’ chiedere il nostro sangue e ferire le nostre anime, e’ pretendere da Israele cose che mai a nessun altro paese sono state richieste e che nessun paese del mondo avrebbe mai accettato.



Israele mette in gioco la propria esistenza e Sharon la propria vita non per una certezza di pace ma per una semplice speranza.



Siamo preoccupati, abbiamo paura perche' non sappiamo se tutto questo ci permettera' di fare una vita diversa. Molti israeliani sono ottimisti e fiduciosi, altri sono molto scettici ma solo il futuro dira' chi aveva ragione. L'unica cosa certa e' che gli arabi non ci lasceranno mai in pace e che non c'e' altra soluzione al di fuori della guerra fino alla fine di uno dei due o tentare la pace a costo di terribili sacrifici.



17 ministri contro 5 hanno scelto.



Mentre noi viviamo la nostra tragedia nazionale con una tensione incredibile non sapendo dove ci portera' tutta questa generosita' nei confronti di chi non ha mai pensato ad altro che a distruggerci, cerchiamo di distrarci osservando quello che accade fuori di qui.



In Italia ballano e cantano per la liberazione di Giuliana Sgrena portando striscioni incomprensibili del tipo "liberate la pace".



Cosa significa "liberate la pace"?



Per i manifestanti significa lasciare l'Iraq in mano alla "resistenza", cioe' ai tagliatori di gole.



La pace non si libera, si conquista con fatica e con dolore, spesso attraverso la guerra.



Slogans cosi' stupidi, grondanti luoghi comuni, sdolcinati e mielosi se li possono permettere soltanto quelli che non sanno cosa siano guerra e terrorismo che poi sono gli stessi che al Parlamento europeo difendono a spada tratta la Siria, l'Iran e che rifiutano di considerare terroristi i terroristi.



Gli stessi che fanno sapere al mondo islamico di essere a sua disposizione.



Mentre nel Vecchio Mondo annegano nella melassa dei luoghi comuni e i politici europei parlano, parlano, parlano e dicono stupidaggini, Israele sa trovare la forza e il coraggio di reagire a quattro anni e mezzo da incubo e entro settembre la Striscia di Gaza sara' judenrein.



Cosa direbbe il mondo se Israele chiedesse la par condicio e facesse uscire dal Paese altrettanti arabi? Inutile chiederselo, la risposta la sappiamo.



E nei territori? Cosa succede nei territori?



Sono contenti?



No , vogliono di piu’, non gli basta, non gli bastera’ mai.



Stanno preparando un paese decente?



Macche’, anziche' varare le riforme promesse da anni hanno appena ufficializzato la pena di morte.



Le condanne a morte ci sono sempre state durante la dittatura di Arafat ma nessuno ne parlava in un' Europa sempre solidale coi crimini palestinesi.



Tutti zitti, muti, mai una critica all'amichetto Arafat, guardavano dall'altra parte. Avvenivano fucilazioni senza processi , cadaveri e non ancora cadaveri legati alle macchine e trascinati in giro per le citta', cadaveri appesi per i piedi e presi a coltellate dai "pacifici" cittadini palestinesi.



L'Italia del "liberate la pace" non vedeva niente, viveva in un sonno profondo, un letargo da cui usciva solo per condannare Israele e per manifestare con le bandiere palestinesi, poi di nuovo a nanna.



A questo punto farei un invito a quegli italiani che hanno saputo solo insultarci e condannarci, che hanno sempre espresso la loro simpatia a chi voleva la nostra morte.



A quelli che hanno saputo disprezzarci .



A coloro che urlavano “a morte”.



A quei politici e a quei giornalisti che hanno usato le loro parole e le loro penne per spargere veleno e per demonizzarci:



Alzatevi in piedi, giu' il cappello e applaudite Israele.

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