Ritratto di Noam Chomsky, odiatore di Israele 04/10/2019
Riprendiamo da SHALOM settembre/ottobre 2019 a pag.12 con il titolo "Noam Chomsky: linguista, filosofo, teorico della comunicazione, ma soprattutto odiatore di Israele" il commento di Angelo Pezzana.
Angelo Pezzana
Noam Chomsky
Perché Noam Chomsky non perde mai occasione per schierarsi in favore dei nemici di Israele? Non sono divergenze di opinione, i nemici degni dei suoi elogi non sono avversari, ma nemici veri e propri, il primo della lunga lista è l’Iran, che minaccia da anni apertamente di voler cancellare Israele dalle carte geografiche, se non l’ha fatto è perché non possiede ancora l’arma nucleare, anche se non manca molto. In una recente intervista (La Stampa 17 luglio 2019) alla domanda quale fosse il suo pensiero sulla decisione del presidente Trump di uscire dall’accordo nucleare che avrebbe reso possibile il possesso dell’arma nucleare entro pochi anni al governo di Teheran, Chomsky ha dichiarato ‘che i servizi segreti Usa ammettono che l’Iran ha pienamente rispettato l’accordo, mentre gli Stati Uniti, in realtà l’avevano violato, impedendo l’accesso dell’Iran al sistema finanziario globale e agli scambi commerciali’, aggiungendo ‘ tutto questo fa parte degli sforzi degli Usa a eliminare qualsiasi deterrente al loro controllo del Medio Oriente, attraverso l’alleanza con gli Stati arabi più reazionari (Arabia Saudita,Emirati Arabi Uniti, l’Egitto di Sisi) e Israele’. Alla richiesta di quale poteva essere la soluzione della minaccia causata dalle armi nucleari in Medio Oriente, Chomsky è stato esplicito: ‘istituire una zona senza atomiche nella regione’, una scelta condivisa dall’Iran, da alcuni Stati arabi, dall’ex movimento non allineato e accettata dal resto del mondo, ma regolarmente bloccata dagli Stati Uniti, recentemente anche da Obama, le cui ragioni sono ben note, significherebbe esporre i programmi atomici israeliani alle ispezioni e per gli Usa ammettere la loro esistenza’. Niente male, no? Eppure Chomsky gode di una eccellente reputazione internazionale, il suo nome viene sempre preceduto da “grande linguista e attivista”, con il primo attributo che nobilita automaticamente il secondo. In Usa tifa per Bernie Sanders, stravotato anche da chi condivide le sue posizioni non troppo diverse da Chomsky. Poteva dimenticare il vecchio Continente? No di certo, il nostro è un fan di Jeremy Corbyn, che ‘ha rivitalizzato il Partito Laburista’. A questo punto, tacere sulla attribuzione al nostro illustre linguista della qualifica di antisemita ci pare non più possibile, anche se ‘l’argomento è delicato’, come suol dirsi in questi casi. Dunque “Grande linguista, attivista e odiatore di Israele”, così il quadro è completo.
Per inviare a Shalom la propria opinione, telefonare: 06/87450205, oppure cliccare sulla e-mail sottostante