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Deborah Fait
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C'čil sole a Sharm el Sheik
Torno indietro col pensiero a quasi 5 anni fa e all'altro summit per la pace organizzato da Clinton e finito cosi' male. Da allora abbiamo passato 5 anni di guerra del terrore, abbiamo avuto tanti, troppi morti e perso ormai ogni speranza di pace fino alla morte mai abbastanza benetta del responsabile delle sofferenze di israeliani e palestinesi.

Ricordo come in Israele eravamo pieni di speranza, ricordo di aver pensato che Arafat era troppo contento, infatti l'atmosfera di isterica allegria del primo incontro a Camp David avrebbe dovuto farci sospettare che il serpente stesse preparando il suo morso finale, pieno di veleno.

Cosi' e' stato e il suo veleno ha contaminato le nostre vite, ha riempito i nostri cimiteri, ha ridotto i palestinesi alla miseria morale e materiale trasformandoli, piu' di prima, in feroci assassini assetati di sangue.



Ma e' morto e oggi a Sharm el Sheikh c'e' il sole.



Condoleeza Rice ha incontrato Sharon, poi si e' recata a Ramallah all'incontro con Abu Mazen alla Mukata dove , unica tra tutti i grandi del mondo, ha avuto il coraggio di non fermarsi davanti alla tomba di Arafat. La sua macchina e' entrata nel cortile della Mukata, nemmeno uno sguardo e' stato rivolto al mausoleo del dittatore maledetto e i palestinesi non hanno osato dire una sola parola di protesta consapevoli del lauto assegno di 40 milioni di dollari che il Segretario di Stato aveva in tasca.

Grandissima Condoleeza, cosi' diversa dai ministri senza palle europei che, come tremavano prima davanti al dittatore vivo, adesso strisciano davanti alla sua tomba. Incapaci di dignita', come tanti vermi.

Oggi c'e' il sole che splende a Sharm el Sheikh, le bandiere israeliane, palestinesi ed egiziane sventolano insieme contro il cielo azzurro.

Arafat aveva sempre rifiutato il permesso di esporre la bandiera di Israele. Sembra tanto tanto tempo fa.



Sharon e' stato accolto da Mubarak con tutti gli onori , quasi con affetto, il nostro primo Ministro sembrava avvolto da un'atmosfera di serena aspettativa. Abbiamo visto il colloquio tranquillo con re Abdallah e infine quello tanto atteso tra Sharon e Abu Mazen per una colazione di lavoro. Sorridenti e tranquilli, strette di mano cordiali, nessun tipo di nervosismo anche perche' l'incontro di oggi e' solo per proclamare il cessate il fuoco e per dare il via ai negoziati.

In Israele viviamo questi momenti con ottimismo mescolato a scetticismo, siamo contenti ma fingiamo di non crederci del tutto. Non vogliamo farci prendere dalla commozione ma quelle strette di mano e quei sorrisi ci penetrano nel cuore.

C'e' il sole a Sharm el Sheikh e fra un'ora dovremmo avere l'annuncio del cessate il fuoco.

Basta attentati, basta morti, basta lacrime, la strada va verso una pace sofferta e piena di rinunce ma almeno i nostri figli non moriranno piu'.

Abbiamo Paura? si abbiamo paura che qualche erede di Arafat e ancora pieno del suo veleno decida, come aveva sempre fatto il dittatore, che le speranze debbano essere affogate nel sangue.



Adesso pero' c'e' il sole a Sharm el Sheikh.

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