Due nuove religioni: il gretismo e il fanatico laicismo 28/09/2019
Due nuove religioni: il gretismo e il fanatico laicismo Commento di Debora Fait
Con la madre
con il Papa
Sono molte settimane che i media ci propinano ogni espressione, parola, movimento di Greta Thunberg, la ragazzina sedicenne diventata la coscienza di noi adulti brutti e cattivi, violentatori di un pianeta in via di estinzione. Queste le sue invettive.
Fa un po' tenerezza e un po' rabbia questa ragazzina che parla di cose più grandi di lei, che viene portata a conferenze a Davos, all'ONU, ricevuta dal Papa, ospite dei Parlamenti europei per dire sempre le stesse cose scritte da altri, da quelli che, a mio parere, la manipolano. Guardare quel visetto di bambina deformato da espressioni di odio feroce fa rabbrividire, nessuna ragazzina della sua età dovrebbe avere tanta rabbia in corpo. Quella bocca storta, quello sguardo malvagio al passaggio del presidente Trump mi hanno gelato il sangue nelle vene. Non avevo mai visto tanto odio sul volto di una persona e non vorrei mai più rivederlo. Sentirla parlare con voce tremante di rancore mentre accusava il mondo degli adulti di averle rovinato l'infanzia mi ha fatto proprio incazzare. Quale infanzia le sarebbe stata rovinata? E' svedese, europea, ricca, non va a scuola e nemmeno le serve andarci visto che le hanno già consegnato una laurea ad honorem. La portano in crociera sul panfilo di Casiraghi, rigorosamente a vela per non inquinare il mare. Viene osannata da milioni di ragazzini fortunati come lei che non hanno mai avuto a che fare con fame o siccità, ragazzini che esistono solo in funzione dei loro telefonini, che hanno la TV in camera, un paio di computer a testa, che vanno a scuola in macchina mica in bicicletta. Mi fanno pena le standing ovation di quegli adulti che la ascoltano mentre lei gli sputa in faccia dicendo -Vergognatevi- e loro, in estasi, a spellarsi le mani per applaudirla, felici di beccarsi i suoi insulti. Quale infanzia le è stata rovinata? Vi sono milioni di altri bambini nel mondo che vivono tra bombe, fame e terrore che avrebbero il diritto di dirlo, di gridarlo e che il mondo ignora impegnato com'è a osannare Greta. L'unica cosa che le riconosco è di aver svegliato i suoi coetanei, di averli tolti per un po' dall'ipnosi dei cellulari. I ragazzi che venerdì hanno manifestato a milioni, si sentivano paladini della giustizia, importanti, si riconoscevano in lei (sempre meglio lei della Ferragni, comunque), finalmente hanno voluto partecipare e sono andati in piazza pacificamente e allegramente, entusiasti e felici. Greta con le sue ovvietà li ha svegliati. Ben venga fin che dura! Ma scusatemi, Greenpeace cosa sta dicendo da decenni mettendo spesso in pericolo la vita dei suoi attivisti? Si tuffano in mare da barchette minuscole davanti a enormi transatlantici, si lanciano dagli aerei con i paracadute, scalano le montagne. Lo fanno da anni, da decenni e nessuno li ha mai visti?! Doveva arrivare Greta, sul panfilo, per farci capire che non bisogna inquinare il globo terraqueo? Beh, questo mi preoccupa perché significa che tutto è marketing, tutto è propaganda, anche l'ecologia. I ragazzi del mondo, ai quali se chiedi cosa è Greenpeace ti rispondono BOH, improvvisamente sentono di essere gli unici in grado di salvare il pianeta e via con gli scioperi settimanali. C'è chi dice "ehhh, non ti ricordi? Anche noi a scuola scioperavamo". Certo, ma ne pagavamo il fio perché eravamo ingiustificati quindi fioccavano punizioni e sospensioni da scuola col 5 in condotta. Erano altri tempi, avevamo un mondo da rompere per ricostruirne un altro e non sono sicura che l'operazione sia riuscita. I ragazzi di Greta che manifestano nei "Fridays For Future" lo fanno allegramente per una cosa il cui pensiero, fino all'altro ieri, manco li sfiorava, il dovere di non sporcare, di non inquinare, di non fregarsene altamente del mondo in cui vivono. Le manifestazioni, se pacifiche, sono sempre divertenti, danno scariche di adrenalina e ci si sente utili alla società. Ma perchè farle di venerdì? Poi c'è il sabato e molte scuole sono chiuse, infine la domenica, quindi tre giorni di vacanza alla settimana, buttali via! Le manifestazioni del Fridays For Future non c'entrano niente con l'Istituzione scuola, quindi i ragazzi di Greta sarebbero molto più credibili se decidessero in modo maturo e responsabile di studiare tutta la settimana e poi fare le "Sundays For Future". Sarebbe la prova del nove della loro sincerità e partecipazione al bene del pianeta. Chi va in piazza la domenica è segno che ci crede, chi lo fa il venerdì qualche dubbio inevitabilmente lo suscita. Greta è una ragazzina usata in modo cinico dagli adulti che la circondano. Il mio biasimo è tutto rivolto ai genitori che la sottopongono a enormi sforzi sia fisici che psicologici, a tremendi stress emotivamente più grandi di lei. Sono loro, i suoi genitori e il suo entourage, quelli che le stanno rubando l'infanzia a l'adolescenza, sono colpevoli di abuso di minore. Possibile che nessuno pensi alle conseguenze che questa creatura gracile avrà nella sua vita futura. Quando l'ho vista piangere piena di rabbia, all'ONU, mi si è stretto il cuore, ho provato un grande dispiacere, mi sono vergognata io per i suoi genitori pensando che quella ragazzina, a causa loro, non potrà mai più avere la vita normale cui ha diritto.
E adesso veniamo a questa nuova religione che non sapevo esistesse, più che una religione è un movimento di pazzi furiosi che si fanno chiamare laicisti, fanatici il cui impegno principale è distruggere i simboli religiosi di chiunque. Sulle vette dei Pirenei, a quasi 3000 metri, esistevano delle croci in metallo, erano un'antica tradizione del luogo oltre che a servire come orientamento per gli escursionisti amanti dell'alta montagna. Un simbolo insomma che non poteva nuocere nè dare fastidio a nessuno, indipendentemente dalla religione professata. E Invece no! A qualcuno quelle croci non piacevano, lo ritenevano un insulto chissà perché e chissà a che cosa e allora sono andati ad arrampicarsi fino a 2921 metri per tagliarle e gettarle nei burroni sottostanti. Il motivo? La violazione del diritto alla laicità, dicono loro. Allora eccoli là, pronti e obbedienti al loro fanatismo, energumeni, armati di attrezzi adatti allo scopo, a segare croci per scaraventarle giù per le scarpate. C'è da chiedersi dove sia finito l'umano buon senso se i semplici simboli di una fede, situati sulle cime dei monti, possono dare tanto fastidio da affrontare la fatica di salire in vetta portando sulle spalle materiale pesante per segarle e farle scomparire dalla loro laica vista. L'Unica ancora in piedi è quella che porta la bandiera castigliana, probabilmente il fanatismo laicista teme l'accusa di vilipendio che prevede la galera. Il risultato è che la gendarmeria francese, stanca di rimettere inutilmente nuove croci, ha deciso di non sostituirle più. Hanno vinto i fanatici come spesso accade.