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Informazione Corretta Rassegna Stampa
27.09.2019 Congresso Italia Israele UDAI: che cosa fare per difendere lo Stato ebraico in Italia
L'intervento del Presidente Carlo Benigni

Testata: Informazione Corretta
Data: 27 settembre 2019
Pagina: 1
Autore: Carlo Benigni
Titolo: «Congresso Italia Israele UDAI: che cosa fare per difendere lo Stato ebraico in Italia»
IC pubblica gli interventi svolti nel corso del V Congresso UDAI, che si è tenuto a Roma il 22 e 23 settembre 2019.
Il primo intervento, pubblicato ieri, è stato quello di Dror Eydar, nuovo Ambasciatore di Israele in Italia. Oggi pubblichiamo quello di Carlo Benigni, Presidente UDAI. Nei prossimi giorni seguiranno gli altri interventi

Ecco l'intervento di Carlo Benigni:


Ho il piacere e l'onore di rivolgere all'Ambasciatore Dror Eydar il sincero benvenuto dell'UDAI. Questo è il primo incontro che ha promosso, dopo che ha assunto l'incarico lo scorso 5 settembre, e gliene siamo grati, a maggior ragione in quanto ci ospita presso la sua residenza. Sono certo che unendo le nostre forze faremo del nostro meglio per sostenere la causa di Israele, come abbiamo fatto sinora, interagendo con l'efficiente struttura dell'Ambasciata e con i suoi collaboratori, ai quali va il nostro vivo apprezzamento, a partire dall'amica Sara Gilad.

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Il suo discorso, signor Ambasciatore, è stato di grande profondità storica e politica, nella consapevolezza del passato e delle prospettive del futuro, di breve, medio e soprattutto lungo termine. Lei non è un diplomatico di carriera; giornalista e scrittore è uomo di cultura, e non a caso ha sottolineato i limiti di una lettura della realtà fondata sulla percezione emotiva del presente, nel linguaggio e nella cifra dei social. Lei ci ha dato nuove chiavi di lettura della storia, dimostrando la perennità dell'ebraismo, dato permanente, a fronte della provvisorietà di imperi che parevano destinati alla durata, e invece sono crollati, talora progressivamente, talora all'improvviso, non sostenuti da una forza interiore e dalla consapevolezza di una propria missione. E' accaduto all'impero romano, svuotato dal cristianesimo e dalla cooptazione dei barbari per la difesa delle frontiere. E' accaduto all'impero di Bisanzio, a quelli della Spagna e delle Repubbliche marinare italiane dopo la scoperta dell'America; all'Olanda, e nel secolo scorso all'impero britannico. Si deve ad uno storico francese, Jacques Attali, non a caso ebreo, studioso di scenari strategici e a suo tempo alter ego di François Mitterrand, la più compiuta analisi di tali processi. Lei ci ha ricordato che l'ebraismo è il comune denominatore permanente di una storia millenaria, che si proietta nei secoli futuri ed il cui nuovo inizio è segnato dalla costituzione di Israele come Stato degli ebrei. Uno Stato che si è dato i mezzi per difendersi da solo, come ha saputo fare dal 1948 ad oggi, con una splendida e valorosa gioventù impegnata nell'esercito. Israele è l'unica democrazia nel Medio Oriente. Ha conosciuto negli ultimi vent'anni uno straordinario sviluppo economico, è con gli Stati Uniti leader mondiale nel campo delle start-up, è all'avanguardia nella biotecnologia, registra una demografia in crescita, è il paese più avanzato in tema di diritti civili (negati nei paesi arabi circostanti), è meta turistica sempre più ambita, e registra rapporti economici importanti e in costante sviluppo con l'Italia.

Ma Israele è al centro di molte, gravissime minacce. Dall'Iran, deciso a distruggere l'"entità sionista"; dagli Hezbollah del Libano; dai terroristi al potere a Gaza; dal terrorismo interno, incoraggiato da Hamas come da Al Fatah. In tale scenario, qual è la politica del nuovo Governo italiano? E' la domanda che domani rivolgeremo al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a conclusione di un sit-in presso la Farnesina, con il supporto del Partito Radicale. I precedenti non sono incoraggianti. Tutti i governi, dalla fondazione della Repubblica ad oggi, sono stati di fatto a fianco degli arabi; nell'ambito delle organizzazioni internazionali- le Nazioni Unite e gli enti collegati, a partire dall'Unesco- hanno votato le mozioni proposte dai paesi musulmani, oppure si sono astenuti, favorendo così i nemici di Israele. Anche in sede di Unione Europea e di Parlamento europeo l'Italia ha espresso comprensione e vicinanza all'Iran; umiliante che l'Alto Commissario per gli Affari Internazionali, Federica Mogherini, si sia presentata in visita al premier Rohani con il velo delle donne musulmane. Nel rivolgerci al nuovo Governo non esprimiamo giudizi (o pregiudizi, che pure non sarebbero privi di fondamento), ma chiediamo di conoscere le linee alle quali si ispirerà. Da domani le nostre Associazioni, che compongono una rete presente su tutto il territorio nazionale, riprenderanno il proprio lavoro con rinnovato entusiasmo. Le siamo grati, signor Ambasciatore, per averci fornito importantissime chiavi di lettura e indicazioni delle quali faremo tesoro per le nostre attività a fianco di Israele, e Le confermiamo tutto il nostro impegno.

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Carlo Benigni
presidente nazionale UDAI (Unione di Associazioni pro Israele)

takinut3@gmail.com

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