Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 26/09/2019, a pag.3, l'editoriale "Maduro vola da Putin".
Le stragi firmate Maduro
Nicolás Maduro
Nicolás Maduro, il presidente del Venezuela, ieri era a Mosca e in televisione prima di partire aveva annunciato che avrebbe riportato a casa risultati concreti. Maduro ha incontrato Vladimir Putin che gli ha ribadito che la Russia č dalla sua parte, anzi, ha detto che la Russia “sostiene sempre le autoritŕ legittime”. Il dittatore venezuelano, arrivato in Russia con una sciabola di Simón Bolívar da porgere in dono al capo del Cremlino, ha definito la riunione positiva e ha anche detto di sentirsi davvero a suo agio a Mosca. Non č certo il primo ad avere questa sensazione nella capitale russa. Su Twitter ha scritto che ha avuto modo di rivedere assieme a Putin come ricostruire la collaborazione tra i due paesi, ma il rischio č che torni a Caracas a mani vuote o quasi. Il rapporto tra le due nazioni č sempre stato molto sbilanciato. Da una parte la Russia, pronta ad approfittarsi di un Venezuela fragile e sempre disposto a svendersi, e dall’altra un Venezuela contento di avere al suo fianco una potenza disposta a dargli il suo appoggio e poco piů. A dicembre dello scorso anno Maduro era stato a Mosca e tornando aveva annunciato che la Russia era pronta a investire nel paese, aveva tirato fuori una cifra come sei miliardi di dollari, ma a poche ore di distanza le sue dichiarazioni erano state smentite. Negli anni Maduro ha svenduto le risorse petrolifere e minerarie a Mosca che in cambio gli ha sempre promesso una protezione militare molto vaga. Nonostante questo, il dittatore venezuelano continua a fidarsi e lo dimostra non soltanto il viaggio di ieri, ma anche la decisione di trasferire da Lisbona a Mosca la sede europea della compagnia petrolifera statale Pdvsa, decisione annunciata dalla vice di Maduro, Delcy Rodríguez. Il pensiero dietro a questa strategia č di fare uno sgarbo agli Stati Uniti, ma la decisione rende Mosca ancora piů padrona dei destini di Caracas.
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