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Il Foglio Rassegna Stampa
26.09.2019 Come funziona la conquista della Francia (e non solo) da parte della Fratellanza Musulmana
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 26 settembre 2019
Pagina: 4
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Così i Fratelli musulmani stanno conquistando pezzi di Francia»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 26/09/2019, a pag.4, con il titolo "Così i Fratelli musulmani stanno conquistando pezzi di Francia" il commento di Giulio Meotti.

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Giulio Meotti

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Il simbolo della Fratellanza Musulmana: il Corano tra due scimitarre

Roma. Come vengono finanziate le moschee in Francia? Lo spiegano in un documentario trasmesso su Arte due giornalisti come Christian Chesnot e Georges Malbrunot, puntando gli occhi (come avevano appena fatto in un loro libro recente) sul Qatar. Da dieci anni, l’emirato del gas liquido cerca di influenzare l’islam europeo. Questa è la storia raccontata dal documentario Qatar, guerre d’influence sur l’islam d’Europe. Vi si descrive in dettaglio il grande progetto finanziato a Mulhouse, la moschea di An Nour. O come a Chateau-Chinon, nella Nièvre, una scuola di imam addestri centinaia di predicatori a una visione rigorosa dell’islam, in totale opacità.

Risultati immagini per Qatar, guerre d’influence sur l’islam d’Europe

O come a Lille il famoso liceo musulmano Averroes sia finanziato dal Qatar per formare le future élite islamiste. Nel loro libro, un reportage sulla penetrazione islamista in Europa, Chesnot e Malbrunot avevano rivelato che il Qatar ha finanziato 140 progetti di moschee e di centri islamici in Europa per la bellezza di 71 milioni di euro. E che il paese con il maggior numero di progetti (50) è l’Italia. L’obiettivo è quello di islamizzare i musulmani di Francia tramite i fidati protetti del Qatar, i Fratelli musulmani, che controllano un decimo delle moschee nel territorio francese e sono attivissimi nella propaganda religiosa e nella Taqiyya!, la dissimulazione, che dà il titolo al nuovo libro del giornalista franco-algerino Mohamed Sifaoui. “L’ideologia dei Fratelli musulmani è totalitaria e cerca di standardizzare il pensiero e la società” dice Sifaoui al Figaro. “Il loro obiettivo è quello di prendere il potere all’interno della comunità musulmana, di pesare sulla Francia. Creano divisione diffondendo l’odio e il rifiuto dell’altro”. Accanto al Qatar, oggi ci sono altri due paesi che usano quello che viene chiamato “soft power religioso”, ovvero la Turchia e l’Arabia Saudita. La studiosa francese Bérengère Bonte due anni fa aveva già pubblicato un libro intitolato La République française du Qatar. Un progetto di grande successo, anche a giudicare dai dati contenuti nell’ultima inchiesta sulla copertina del settimanale Le Point a firma di Jerome Fourquet.

Le nuove generazioni di musulmani di Francia sono sempre più religiose, sempre più fondamentaliste, sempre più prone all’islam politico. Il 68 per cento degli intervistati è favorevole al diritto di portare il velo nelle scuole e nelle università, in violazione della legge francese. Il 49 per cento di chi ha meno di 25 anni sostiene che non è l’islam a doversi adattare ai valori della Repubblica francese, ma è il contrario: la laicità deve adattarsi all’islam. La percentuale di persone che partecipa alle preghiere del venerdì in moschea è più che raddoppiata dal 1989 a oggi, mentre calano i musulmani che dichiarano di bere alcolici, dal 35 per cento nel 1989 al 21 per cento. L’82 per cento ritiene che il cibo halal debba essere consumato nelle mense scolastiche e addirittura il 27 per cento crede che la sharia, la legge islamica, debba prevalere sulle leggi della Repubblica. E i Nos très chers émirs, i nostri amici emiri e fratelli, stanno riuscendo in questa operazione. Con loro non siamo soltanto in affari, ma impegnati anche a trasformare le democrazie europee.

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lettere@ilfoglio.it

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