Silenzio stampa sulla manifestazione Udai davanti alla Farnesina
Commento di Deborah Fait
Ecco il link alla pagina di ieri di IC, con la cronaca di Ariela Piattelli sulla Stampa-online, unico quotidiano che ha seguito la manifestazione Udai davanti alla Farnesina:
Lunedì mattina alle ore 10,30 un gruppo dell'UDAI, Unione Associazioni Pro Israele, si è presentata alla Farnesina per consegnare al ministro Luigi Di Maio una lettera in cui si chiedeva quali orientamenti avrebbe preso il Ministero degli Esteri riguardo a Israele. Era una manifestazione importante e pacifica di amici di Israele che, sventolando le bandiere dello stato ebraico, chiedevano attenzione. Purtroppo i media li hanno ignorati, anzi li hanno proprio censurati, meglio non far vedere troppo le bandiere bianche e blu con la Stella di Davide. Era certamente più interessante dare spazio a Greta e alla sua espressione di odio (che sinceramente mi ha dato i brividi e mi ha ricordato i film di Dario Argento) diretto a Donald Trump. La lettera dell'UDAI chiedeva di sapere quale sarebbe stato l' atteggiamento di Di Maio nei confronti di Israele. L'Italia, all'ONU, non si è mai schierata dalla parte giusta, dalla parte dell'unica democrazia del Medio Oriente, conigliescamente, si è sempre astenuta. Il governo Conte bis ha messo il Ministero degli Esteri nelle mani pericolose dei grillini, ministro è Luigi Di Maio, il sottosegretario è Malio Di Stefano, entrambi molto critici riguardo Israele. Che dico! Critici? Sarà meglio parlare di veri e propri odiatori, di gente che sa solo inveire contro lo stato ebraico. Di Stefano è colui che in collegamento da Gerusalemme ha salutato gli ascoltatori del Movimento in Italia, dicendo di essere a Gerusalemme “in Palestina”.
Un altro grillino noto per il suo odio, Alessandro Di Battista, è riuscito a far sue le peggiori menzogne dei più fanatici e infami odiatori, dicendo "Israele sta portando avanti un genocidio" per poi, dare completo sfogo al suo delirio dichiarando che Israele stesso è la causa dell'antisemitismo nel mondo. Nel 2016 una delegazione di grillini, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano e Ornella Bortolotta, si erano recati in Israele per andare a Gaza. Il governo israeliano aveva logicamente negato il permesso. Gaza è zona di guerra, non possono entrare i civili se non sotto misure di sicurezza speciali, Gaza è controllata da Hamas, una delle peggiori organizzazioni terroristiche al mondo. Non l'avesse mai fatto! I grillini si sono risentiti al punto da rilasciare comunicati infuocati e invettive" Il governo israeliano impedisce ….brutto segno…" fino a proclamare che, una volta al governo, il Movimento 5 Stelle avrebbe provveduto immediatamente al riconoscimento dello stato palestinese. L'allora capogruppo della Commissione esteri, Di Stefano, aveva aggiunto “Un riconoscimento che ovviamente si deve basare sui confini del ’67 e che deve comportare anche il ritiro dal Golan. E’ quello che diremo agli israeliani". Ditelo, ditelo agli israeliani, vi aspettano al varco. Il Movimento 5 Stelle è considerato uno dei partiti più antisionisti d'Europa ma si è rivelato apertamente antisemita quando ha invitato a Roma, un paio di anni fa, Omar Barghouti, fondatore del BDS. Barghouti doveva essere ricevuto con tutti gli onori in Campidoglio dalla sindaca Raggi come accadeva ai tempi d'oro dell'odio contro Israele, quando Arafat veniva ricevuto da presidenti e Papi. Fortunatamente la Comunità ebraica di Roma insorse e l'incontro fu cancellato, almeno dal Campidoglio. Sono passati gli anni ma c'è sempre un partito politico che odia Israele più degli altri, adesso è il turno dei grillini la cui piattaforma politica e ideologica è tra le più ostili agli ebrei e a Israele in Europa. Sono in ottima compagnia se pensiamo a Jeremy Corbyn e ad altri gruppi di sinistra e di destra europei; non ha importanza la linea politica, destra o sinistra, l'antisemitismo/antisionismo è democraticamente trasversale. Va bene per tutti, è un odio quattro stagioni. Manlio Di Stefano è talmente convinto che Israele sia il male del mondo che partecipa a tutti i convegni antisemiti dei propalestinesi in Italia. Luigi Di Maio non si è ancora espresso in modo chiaro ma il suo aiutante in campo, che sprizza veleno da tutti i pori, saprà istruirlo a dovere. Da alcuni episodi della sua carriera politica sappiamo che Luigi Di Maio non se ne intende tanto di storia e di geografia, sono convinta che, se la lettera presentata dall'UDAI avrà una risposta, sarà farina del sacco di Manlio Di Stefano. Se nei precedenti governi all'ONU l'Italia, vilmente, si asteneva, possiamo essere quasi sicuri ( e scrivo quasi perché sono inguaribilmente ottimista) che d'ora in poi il suo voto si adeguerà a quello degli altri nemici odiatori di Israele.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"