IC7 - Il commento di Claudia De Benedetti
Dal 16 al 21 settembre 2019
Da Casale Monferrato a Matera, ecco i lumi ebraici in mostra
Reuven Rivlin al seggio il 17 settembre
Nel corso della settimana appena conclusa abbiamo seguito con attenzione i risultati delle elezioni israeliane che si sono tenute martedì per eleggere i 120 membri della Knesset che dovrebbero sedere in parlamento per i prossimi quattro anni. Oggi, venerdì, mentre chiudo questo mio commento, posso con certezza affermare che la popolazione israeliana ha dimostrato ancora una volta di essere una democrazia forte, matura e ricca, né Netanyahu né Gantz hanno il numero di seggi necessari per formare il nuovo governo, il Presidente dello Stato d’Israele Reuven Rivlin incontrerà i rappresentanti di tutti i partiti la prossima settimana e solo allora potremo comprendere gli orizzonti futuri.
Per spostare l’attenzione sul nostro paese ho trascorso alcuni giorni a Lecce dove oggi si è svolto il finissage della mostra dei Lumi di Chanukkah. La collezione delle opere raccolte dalla Fondazione Ebraica di Casale Monferrato ha ricoperto, nuovamente, nei mesi estivi il ruolo di ambasciatrice della sua città e del Monferrato nel mondo, diventando protagonista di una mostra organizzata dalla Fondazione Sassi a Matera in occasione degli eventi legati a Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e, successivamente, di una temporanea al Museo Storico della Città di Lecce. In ebraico chanukkah significa “inaugurazione” o “dedica”, ed è proprio questo il motivo per cui la festa di Chanukkah è dedicata alla luce. Comincia il 25 del mese di Kislev, che ha la sua corrispondenza a dicembre, in prossimità del solstizio d’inverno, e dura otto giorni. Al tramonto, nelle case, le famiglie si riuniscono attorno a un candelabro di otto lumi, uno per ogni giorno, più un nono che si chiama shammash, servitore, con la funzione di accendere gli altri lumi. La ricorrenza commemora il miracolo della riconsacrazione del Tempio di Gerusalemme avvenuta nell’anno 165 a.e.v. dopo l’occupazione dei siriani. In quest’occasione era prevista la riaccensione del candelabro da alimentarsi con olio di oliva puro. Nonostante l’olio fosse esaurito, miracolosamente, ogni giorno per otto giorni si auto-generò la quantità necessaria per alimentare costantemente il candelabro. La collezione di chanukkiot di Casale nasce da un’idea del designer Elio Carmi e dal suo incontro con l’artista Antonio Recalcati; entrambi condividono una visione universale della spiritualità e le danno forma attraverso il progetto del candelabro. I due, uno ebreo e l’altro no, partendo dalla storia ebraica, riflettono sul valore intimo, personale, del concetto d’identità e sul suo senso nella contemporaneità. Ne ricavano un oggetto dal valore d’uso e dal valore simbolico straordinario, trasformandolo poeticamente. In seguito l’invito è esteso ad altri autori, non solo ebrei, ma cattolici, evangelici, protestanti, mussulmani: coloro che nel racconto di questa festa di libertà, colgono un valore e vogliono partecipare alla collezione. Il Museo di Casale Monferrato è così in continua crescita: ogni anno si aggiungono alla collezione nuove lampade di Chanukkah. Non è la prima volta che le chanukkiot, escono dal museo a loro dedicato nel forno delle azzime della Sinagoga di Casale. Molti pezzi sono stati già al centro d’importanti eventi culturali europei in contesti di grande visibilità: nel 2010 a Parigi al Musée d'Art et d'Histoire du Judaïsme, nel 2011 in Spagna al Museu d'Història dels Jueus di Girona, nel 2012 al Jewish Historical Museum Amsterdam e al museo della Ceramica di Mondovì. Nel 2015 per la prima volta il Castello di Casale Monferrato, in occasione di Expo 2015, ha ospitato l'intera collezione, e nell’ultimo triennio le lampade sono state ospitate anche al Palazzo Ducale di Mantova, alla Biennale Internazionale di Arte Contemporanea Transnazionale Sacra delle Religioni e dell’Umanità di Palermo e in uno straordinario allestimento nell'atrio della Triennale di Milano.
L'inaugurazione della mostra a Matera
Il viaggio del 2019 ha raggiunto Matera nell’anno in cui l’affascinante città della Basilicata è Capitale europea della cultura. Trentuno opere della collezione casalese, sono state esposte nella mostra dal titolo: “Lumi di Chanukkah - Una collezione tra storia, arte e design” negli ambienti della Fondazione Sassi a Matera in via s. Giovanni Vecchio 24 nel cuore del Sasso Barisano. L’esposizione è stata divisa in quattro aree affini sia al mondo ebraico sia alle tematiche ispiratrici di Matera: la scrittura, il gioco, il pane e il corpo. Per ognuna di esse la curatrice Daria Carmi ha scelto le chanukkiot che meglio esprimono i concetti. L’opera di Marco Lodola, formata da 9 grandi mani luminose, che è stata concepita per essere esposta anche all’aperto ma non aveva mai avuto questa opportunità, a Matera è stata collocata all’ingresso del Sasso. A Lecce la mostra dei Lumi propone 34 opere. In occasione del ‘finissage’ è stata donata al locale Sindaco una parte della chanukkiah di Gabriele Levy esposta al MUST: costituita da lettere ebraiche e volontariamente divisa tra le autorità di Casale, di Matera e di Lecce divenendo simbolo di un profondo legame tra le tre località. Nella stessa occasione è stata presentata per la prima volta una nuova lampada destinata a unirsi a quelle presenti nel museo casalese, si tratta dell'opera di un rinomato ceramista pugliese: Marcello Mastro, un artista tra i più apprezzati del suo campo che ha già un legame con il Monferrato dove vive parte della sua famiglia. L'opera in ceramica trasforma il candelabro di Chanukkah in un doloroso ricordo della Shoah, l'argilla bianca refrattaria raku, invetriata, diventa la cancellata di un campo di lavoro, mentre gli interventi a 'terzo fuoco' in platino e oro creano un impenetrabile fino spinato e la stella a sei punte simbolo di Israele e della stessa prigionia. In contemporanea sempre a Lecce al Museo Ebraico di Palazzo Taurino è allestita un’esposizione dal titolo “La vita è una fiaba: l’arte di Emanuele Luzzati” con opere dello straordinario artista e illustratore genovese che per lungo tempo ha frequentato proprio la sinagoga monferrina, lasciando alla Comunità locale un’importante collezione dei propri lavori. Al museo ebraico leccese un pubblico attento e curioso ha affollato le sale per scoprire, tra l’altro, il ciclo delle dodici tavole dedicate ai “Mesi di Pulcinella”, una serie di affascinanti serigrafie realizzate in tiratura limitata. Esporre i lumi e le opere di Lele Luzzati aiuta a ricordare i gesti materiali e i valori simbolici che raccontano le nostre storie, la nostra umanità, la nostra modernità: i passaggi necessari per garantire la libertà individuale, oggi come ieri.
Claudia De Benedetti
Presidente Agenzia Ebraica per Israele – Sochnut Italia