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La Stampa Rassegna Stampa
23.09.2019 Israele, partite le consultazioni per formare il nuovo governo, tutto è ancora aperto
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 23 settembre 2019
Pagina: 22
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «La Lista araba sostiene il governo di Benny Gantz»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/09/2019 a pag.22, con il titolo "La Lista araba sostiene il governo di Benny Gantz" la cronaca di Giordano Stabile.

Dopo che, ieri, la Lista Araba Unita ha annunciato che appoggerà la candidatura di Benny Gantz a Primo ministro, tutte le possibilità sono ancora sul tavolo. Ecco le principali:
1. Una coalizione centrista con Kahol Lavan e Likud
2. Una coalizione che unisca Lista Araba, Kahol Lavan e partiti della sinistra sionista (laburisti e Campo democratico), insieme a Israel Beitenu di Liberman
3. Una coalizione guidata dal Likud di Netanyahu con Liberman, i partiti ultraortodossi e il partito nazionalreligioso Yamina
4. Nuove elezioni
Tutto è ancora in divenire, è possibile che l'appoggio della Lista Araba (antisionista) a Gantz spinga Liberman verso una nuova alleanza con Netanyahu, anche a costo di un compromesso con i partiti ultraortodossi.

Ecco l'articolo:

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Giordano Stabile

La Lista araba appoggia la canditura a premier di Benny Gantz, con una svolta che definisce «storica», Benjamin Netanyahu insiste che deve essere lui a guidare il prossimo esecutivo perché alla testa della coalizione con più seggi, mentre l'ago della bilancia Avigdor Lieberman annuncia che non appoggerà nessuno dei due. La prima giornata di consultazioni in Israele ha certificato la stato di blocco nella nuova Knesset. Ma ha anche visto una presa di posizione senza precedenti da parte del presidente Rivlin che ha indicato come unica via di uscita un governo di unità nazionale fra i due maggiori partiti, Blu e Bianco di Gantz, e il Likud di Netanyahu.

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Rivlin: un esecutivo stabile Rivlin ha puntualizzato che «il primo e secondo partito sono quasi uguali come forza» e dovrebbero «unirsi per creare un sistema stabile» ed evitare «una terza elezione anticipata». Blu e Bianco ha ottenuto 33 seggi, il Likud 31. Ma Netanyahu si è presentato dal capo dello Stato come leader di tutto il centrodestra, 55 deputati, insufficienti a dargli una maggioranza ma comunque il blocco più consistente. La sua tesi è contestata da Gantz, che punta a ottenere lui l'incarico per poi allearsi con il Likud ed eventualmente altre forze. Un aiuto, che però potrebbe essere a doppio taglio, gli è arrivato dalla Lista araba. Il leader Ayman Odeh ha annunciato il sostegno alla candidatura dell'ex generale, come aveva già anticipato in campagna elettorale. «Per noi - ha detto Odeh - l'essenziale è impedire a Netanyahu di restare al potere. Negli anni in cui è stato primo ministro siamo stati trasformati in un gruppo illegittimo». Una coalizione che comprenda anche gli arabo-israeliani ha scarse probabilità ma i loro 13 deputati permettono al blocco di centrosinistra di arrivare a 57 seggi e superare il centrodestra. L'exploit arabo è arrivato da un massiccio incremento della partecipazione al voto, dal 49 al 60 %. Gli arabo-israeliani sono il 21% della popolazione e si sentono discriminati dalla legge sullo «Stato-nazione» approvata dal governo Netanyahu. Il problema per Gantz è che però anche con la Lista araba il centrosinistra non arriva ai 61 seggi necessari a una maggioranza. E un'eventuale alleanza con gli arabi esclude quella con il nazionalista Lieberman e anzi potrebbe spingere «l'ago della bilancia» a riallacciare con Netanyahu. Ieri Lieberman ha detto che per ora non si unisce a nessun blocco.

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