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La Stampa Rassegna Stampa
22.09.2019 Parigi: torna la violenza dei gilet gialli, centro devastato
Cronaca di Leonardo Martinelli

Testata: La Stampa
Data: 22 settembre 2019
Pagina: 10
Autore: Leonardo Martinelli
Titolo: «Tornano i gilet gialli a Parigi. Devastato il centro, 100 arresti»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/09/2019, a pag. 10, con il titolo "Tornano i gilet gialli a Parigi. Devastato il centro, 100 arresti", la cronaca di Leonardo Martinelli.

Torna a Parigi la violenza dei gilet gialli. Ricordiamo che fino a pochi mesi fa i migliori alleati, in Italia, dei gilet gialli erano i grillini. Oggi è tutto dimenticato?

Luigi Di Maio e il Movimento 5 stelle nel febbraio scorso si sono schierati con i "gilet gialli" che invocavano e ancora invocano in Francia la "guerra civile". Non stupisce la vicinanza tra due movimenti dominati da ideologie estremiste. In entrambi i movimenti l'antisemitismo è diffuso.

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L'intervento di Luigi Di Maio sul blog dei 5 stelle: "Gilet gialli, non mollate!"

Ecco l'articolo:

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Leonardo Martinelli

L'estate sta finendo davvero, perché a Parigi si è ritornati al solito sabato di proteste, com'è ormai il caso da quasi un anno a questa parte, fatta eccezione per i periodi di vacanze. Ieri erano tre le diverse tipologie di manifestanti: i gilet gialli, i militanti ecologisti della Marcia per il clima e chi aveva risposto all'appello di Force ouvrière, uno dei principali sindacati nazionali, a manifestare contro la riforma delle pensioni che Macron sta preparando. I momenti di maggiore tensione si sono registrati nel pomeriggio nel Quartiere Latino: la Marcia per il clima stava scendendo in direzione della Senna, quando in quel fiume di persone si sono infiltrati elementi violenti, perlopiù i black bloc, estremisti anarchici e di ultrasinistra, che hanno incendiato vetture, motocicli e cassonetti e preso d'assalto un'agenzia bancaria e negozi.
Sono state 99 le persone arrestate. E oltre 7500 i rappresentanti delle forze dell'ordine dislocati in città. Da giorni i gilet gialli promettevano di voler ritornare numerosi questo sabato nella capitale, anche se la loro presenza a Parigi è stata meno massiccia del previsto. Spesso non indossavano il giubbotto fosforescente che rappresenta la loro uniforme, per non essere individuati dalla polizia. Nella mattina hanno cercato di penetrare negli Champs-Elysées, dove è proibito protestare, ma con scarsi successi e provocando diversi tafferugli con la polizia. Si sono poi riversati in altri quartieri e in particolare in quello latino, dove si stava formando la Marcia per il clima (secondo un'organizzazione indipendente, Occurrence, 15.200 sono stati i partecipanti). Intanto la prefettura aveva segnalato la presenza di un migliaio di manifestanti «radicali» in città. E una parte di loro, black bloc vestiti di nero e i volti nascosti, si sono inseriti nella Marcia per il clima, brandendo in alcuni casi monopattini elettrici (di quelli noleggiati a Parigi) per mandare in frantumi le vetrine dei negozi. A quel punto su twitter Greenpeace ha invitato i suoi sostenitori ad abbandonare la manifestazione, perché «le condizioni per una marcia non violenta non sono più riunite», criticando al tempo stesso la repressione della polizia, che ha iniziato a usare gli Lbd, gli «spara palle» o flash-ball, che hanno già ferito gravemente nel passato diversi gilet gialli.
Per il resto, l'atmosfera a Parigi era surreale, in una giornata di sole propizia alle passeggiate dei turisti, particolarmente numerosi in questo periodo (e che affollavano imperterriti i grandi magazzini su boulevard Haussmann). Ieri era anche la «giornata del patrimonio» con la possibilità di visitare siti pubblici in genere chiusi al pubblico. Macron aveva insistito nel voler mantenere aperto l'Eliseo. Ma sono venuti in pochi, per paura degli scontri.

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