Iran, sì alle donne allo stadio, ma solo per la squadra nazionale Cronaca di Simona Verrazzo
Testata: Avvenire Data: 20 settembre 2019 Pagina: 20 Autore: Simona Verrazzo Titolo: «Donne iraniane allo stadio per il calcio: il tabù cade solo a metà»
Riprendiamo oggi 20/09/2019, da AVVENIRE, a pag. 20, con il titolo "Donne iraniane allo stadio per il calcio: il tabù cade solo a metà", il commento di Simona Verrazzo.
Il divieto totale, per le donne iraniane, di assistere a partite di calcio non è certo caduto per l'inesistente azione dei movimenti femministi, schierati su posizioni di terzomondismo a oltranza. E' arrivato, invece, dopo il suicidio di Sahar Khodayari, nota come "la ragazza in blu": tifosa trentenne che recentemente si è data fuoco ed è morta per non tornare in carcere dopo essere stata scoperta sulle tribune assieme agli uomini. Il divieto, comunque, è stato tolto solo per le partite della nazionale, una piccola parte delle partite totali dunque.
Ecco l'articolo:
Sahar Khodayari
In Iran è caduto il divieto perle donne di andare allo stadio, sebbene le restrizioni continuino. La notizia è stata riportata, ancora una volta, con grande risalto dai media locali, anche se non è la prima volta che l'indiscrezione circola sui media per essere ogni volta smentita nei fatti. Ieri, però, è arrivato il comunicato da parte del governo di Teheran che dovrebbe porre fine alla messa al bando delle donne negli stadi, durata quarant'anni. «Tutte le preparazioni necessarie sono state fatte in modo che le donne, inizialmente soltanto per le partite internazionali, possano entrare negli stadi di calcio», ha annunciato in una nota il ministro dello Sport, Masoud Soltanifar. L'annuncio dell'Iran arriva dopo lo sdegno del mondo per la morte di Sahar Khodayari, nota come "la ragazza in blu": tifosa trentenne che recentemente si è data fuoco per non tornare in carcere dopo essere stata scoperta sulle tribune assieme agli uomini.
Da tempo la Fifa sta facendo pressioni per permettere alle donne di assistere alle partite allo stadio, cosa che dal 1979, anno della Rivoluzione islamica, è vietata. Il presidente iraniano Hassan Rohani, considerato di posizioni moderate, aveva mostrato aperture sul tema e occasionalmente sospeso il divieto (soltanto per rari incontri internazionali), scontrandosi però con il clero sciita più conservatore. Ora, invece, la definitiva fine del divieto, ma sempre per partite contro squadre non iraniane, mentre non ci sono indicazioni per gli incontri tra quelle locali. La liberalizzazione è attesa dalla partita che il 10 ottobre la nazionale maschile giocherà contro la Cambogia allo stadio Azadi di Teheran perle qualificazioni al Mondiale del 2022 in Qatar. Ingressi, bagni e luoghi di ristoro sono già stati predisposti con spazi separati per uomini e donne.
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