11 settembre, agire contro il terrorismo islamico per non dimenticare
Commento di Deborah Fait
A destra: 11 settembre 2001, non dimenticare mai
Una lettrice di informazione corretta mi ha scritto la sua indignazione perché le reti della TV nazionale non hanno pensato di mandare in onda un film o un documentario sull' attentato che distrusse le Torri di New York e ammazzo più di 3000 persone, l'11 settembre 2001. Credo che nessuno al mondo possa dimenticare quel giorno rimasto talmente impresso nel nostro subconscio che, a chiunque lo si chieda, risponderà che ricorda ancora esattamente cosa stava facendo nel momento in cui la TV diede la notizia. E son passati 18 anni. Io ricordo tutto, le sensazioni di terrore e incredulità, il fumo e quei puntini che precipitavano verso il basso che poi si è saputo essere corpi, persone. Piuttosto di bruciare vivi avevano preferito schiantarsi al suolo. Cosa avranno pensato, se ancora vivi, in quei pochi secondi di caduta nel vuoto? Perchè stava succedendo? Chi lo aveva fatto accadere? Ricordo i pompieri, coperti di cenere, il loro coraggio e abnegazione. Ricordo la gente che scappava urlando e non sapeva dove andare. Poi, passato il primo impatto di orrore, ecco arrivare le prime reazioni. In Israele abbiamo visto gli israeliani piangere per strada e abbiamo avuto la vergogna di vedere loro, gli arabi di Gaza e Ramallah, sganasciarsi dalle risate, correre per le strade urlando di gioia, mettersi a ballare, e subito ecco apparire qualcuno con vassoi colmi di dolci, come è loro uso quando muore o quando ammazzano qualcuno che odiano. E in Italia? Anche là, nel paese in cui sono nata e vissuta per tanto tempo, c'era qualcuno di cui vergognarsi. Erano i mentecatti, i professionisti dell'odio che gridavano "Bene, gli sta bene all'America". Come si può gioire dopo aver visto implodere su se stessi due grattacieli pieni di persone che stavano semplicemente lavorando come tutti i giorni. Ditemi, come si può? E poi, poi ecco i commenti politici, fascisti rossi e fascisti neri che incominciavano a soffiare il loro usuale veleno " sono stati gli ebrei, è stato il Mossad".
Giulietto Chiesa non stava più nella pelle quando parlava di complotto ebraico. E quando furono dati i nomi, inconfondibilmente arabizzanti, dei terroristi, neanche allora i professionisti dell'odio antisemita si rassegnarono. Non potevano essere stati gli arabi, tutti sanno che l'islam è pace e amore, deve essere stato il Mossad aiutato dalla CIA, voce che circola ancora oggi in certi ambienti di ripugnanti esseri umani. Oriana Fallaci, la grande Oriana, scrisse "La Rabbia e l'Orgoglio" che introdusse con queste parole " Cercai un taxi, non lo trovai, a piedi mi diressi verso le Torri che non c’erano più e… Dopo non sapevo che fare. In che modo rendermi utile, servire a qualcosa. E proprio mentre mi chiedevo che faccio, che faccio, la tv mi mostrò i palestinesi che pazzi di gioia inneggiavano alla strage. Berciavano Vittoria-Vittoria. Poi qualcuno mi raccontò che in Italia non pochi li imitavano sghignazzando bene-agli-americani-gli-sta-bene e allora, con l’impeto d’un soldato che si lancia contro il nemico, mi buttai sulla macchina da scrivere. Mi misi a fare la sola cosa che potevo fare. Scrivere.” Nel 2002, un anno dopo la tragedia, alcuni personaggi dello spettacolo, quelli sinistri, quelli che sanno solo odiare il prossimo, incominciarono e sghignazzare sulla Fallaci che era già ammalata (morirà nella sua Firenze nel 2006). Franca Rame, moglie di Dario Fo, comico e aderente alla Repubblica di Salò prima di diventare fervente comunista, dal palco di una manifestazione la definì una terrorista. Sabina Guzzanti fece anche peggio, derise la sua malattia mentre le faceva un'imitazione caricaturale. La Fallaci le rispose con queste parole: «Giovanotta, essendo una persona civile io le auguro che il cancro non le venga mai. Così non ha bisogno di quell'esperienza per capire che sul cancro non si può scherzare. Quanto alla guerra che lei ha visto soltanto al cinematografo, per odiarla non ho certo bisogno del suo presunto pacifismo. Infatti la conosco fin da ragazzina quando insieme ai miei genitori combattevo per dare a lei e ai suoi compari la libertà di cui vi approfittate». Poi nel suo libro "La forza della ragione" definì la Guzzanti "un'oca crudele che deride la mia malattia". L'11 settembre cambiò il mondo, la gente divenne più cattiva, più razzista, più disumana e cinica. Un passo di Oriana Fallaci :"Intimiditi dalla paura di andar controcorrente cioè d’apparire razzisti, non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione». La Fallaci subì a Parigi un processo per razzismo "Il delirio della Fallaci, l'odio fallaciano". Poi il terrorismo islamico ritornò in Europa (dopo il suo esordio negli anni 70/80 con gli scagnozzi feddayin di Arafat). Gli attacchi contro ebrei non si contavano più, a Toulouse, a Bruxelles Museo ebraico, in Olanda contro il regista Theo Van Gogh che fu aperto a coltellate da parte a parte, infine l'apocalisse nella capitale francese, con attentati efferati e la morte di centinaia di persone a cominciare da Charlie Hebdo e Bataclan. L'Europa, dopo l'attentato alle Torri di New Tork, si trasformò in un enorme corpo fatto di sangue e di morte e allora il web si riempi di "scusaci Oriana, avevi ragione". Si, certo che aveva ragione, l'11 settembre ha segnato la fine della civiltà occidentale, già segnata indelebilmente dall'orrore della Shoah. Nessuna scusa postuma a chi aveva previsto tutto fino ad essere chiamata sarcasticamente Cassandra, potrà restituirci l'onore e il rispetto di noi stessi.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"