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Deborah Fait
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Madonna & Arafat 18.9.04
E' arrivata in Israele.

Madonna, la megastar internazionale. Esther, la studiosa di kabalah. E' arrivata e 1200 stanze sono state riservate negli hotels di Tel Aviv, Tiberiade e Gerusalemme per lei e per gli altri ospiti del Centro Studi di Kabalah per il loro Congresso Internazionale: 2000 partecipanti di 22 paesi.

Bel Colpo! In Israele quest'anno il turismo e' aumentato arrivando a toccare le percentuali degli anni d'oro prima della guerra del 2000.

In tutto il paese, soprattutto nel periodo delle grandi festivita' ebraiche, non c'e' una camera libera. Stiamo andando alla grande nonostante la poca e nulla pubblicita' turistica che all'estero fanno di questo paese.

Questo si che e' stato un bel colpo!

Esther e' arrivata e con lei un'enorme pubblicita' a Israele, finalmente pubblicita' positiva, finalmente, anche se i media internazionali non hanno voluto dare troppo spazio a questa visita, qualcuno ha capito che Israele non e' guerra ma e' un paese tranquillo dove si vive e si lavora e ci si diverte.

La prima frase che mi ha detto un amico che per la prima volta veniva in Israele e' stata:

" Non sembra proprio un paese che sta uscendo da 4 anni di guerra"

Ed e' vero. Israele ha sofferto indicibilmente, abbiamo vissuto giorno per giorno panico, terrore, lacrime e disperazione e ancora non ne siamo usciti.

Per migliaia di famiglie la fine del dolore non arrivera' mai ma siamo un popolo forte, siamo un popolo che sa vivere ogni giorno come se incominciasse una nuova vita e che sa vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo.

Siamo un popolo coraggioso ed e' questa la nostra incredibile forza che stupisce tutti e che fa rabbia a molti, a quelli che vorrebbero vederci piangenti nella polvere a supplicare aiuto e pieta'.

Nessun aiuto e nessuna pieta', ci rialziamo da soli , ci tiriamo su le maniche e continuiamo a lavorare, a costruire case e centri commerciali, giardini e parchi, scuole e Universita', continuiamo ad accogliere i nostri fratelli ebrei che decidono di dividere il nostro destino, continuiamo a uscire per andare a teatro e a divertirci. Continuiamo ad andare a portare un fiore e un sasso ai nostri morti.

Quattro anni di guerra non ci hanno piegati ne' spezzati, siamo qui pronti a correre in piazza quando arriva una star, ci mettiamo le magliette con la scritta Kabalah e ridiamo di gioia al concerto di Madonna Esther, siamo cosi' entusiasti che da farci mandare all'ospedale dai suoi bodyguard.

Naturalmente anche in questa occasione i pacifisti non demordono e continuano a rompere le scatole e si sono messi davanti alla Tomba di Rachele con cartelli che urlano "It's occupation. Stupid Madonna".

Bestemmia o incazzatura contro chi vuole soltanto andare a visitare un luogo sacro per gli ebrei interdetto agli stessi?

Forse entrambe le cose per la signora pacifista americana che teneva alto un cartello del genere e la sua bella bandierina arcobaleno.

Forse nessuno le ha ancora detto che la Tomba di Rachele e' un luogo santo dell'ebraismo e che dovrebbe essere quindi libero di essere visitato da chiccessia.

I musulmani di Israele possono andare a visitare i loro luoghi sacri, gli ebrei no. Niente Tomba di Rachele, Niente Tombe dei Patriarchi, Niente Monte del Tempio ,Niente Tomba di Giuseppe (trasformata in moschea dopo essere stata bruciata).

Questo forse la signora pacifista americana non lo sa e se lo sa guarda dall'altra parte....da quella dei soldi e dell'odio.

Intanto Madonna Esther e' qui e i nostri giovani per un po' dimenticano l'esercito e vanno ad applaudirla e a gridare forte per non sentire il loro cuore spaventato.

E' servito il suo viaggio, altro che se e' servito...per la Madonna!



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Il grande delitto di Arafat non e' stato solo di iniziare una guerra inutile e tremenda contro Israele ma di aver provveduto cinicamente a disintegrare completamente il debole bagaglio culturale della societa' palestinese divisa ormai in varie entita' che si odiano ferocemente fra loro.

I palestinesi di Gaza contro i palestinesi della Cisgiordania (Giudea e Samaria), i palestinesi dei campi profughi contro i palestinesi delle citta' e villaggi, i palestinesi giovani contro i vecchi assassini corrotti della banda di Tunisi e in queste fessure apertisi nella societa' palestinese ha trovato posto la barbarie.

Arafat credeva di poter comandare sempre, era abituato bene, lui il puffo d'Europa, era abituato a bagni di folla osannante, ad essere creduto sulla parola, a schioccare le dita e trovarsi i tappeti rossi in tutti i Parlamenti europei e in Vaticano.

I media d'Europa erano ai suoi ordini e in parte lo sono ancora, poteva quindi far passare tutta la propaganda antiisraeliana che voleva. Chi avrebbe osato dire di no al terrorista piu' amato, al dittatore piu' rispettato, al nemico degli ebrei piu' venerato?

La TV di stato palestinese, agli ordini del raiss, ha il merito malefico di "educare" i palestinesi all'idea del martirio, dell'assassinio, dell'odio contro gli ebrei e infine all'obbligo di sterminare gli ebrei sempre e dovunque in quanto scimmie e maiali nemici del popolo arabo e dell'Islam.

Tutti sanno che il potere dei media e' enorme e lo e' in modo spaventosamente deleterio quando penetra in una societa' disgregata e senza piu' valori.

Arafat non solo ha perso la sua guerra ma ha fatto perdere ai palestinesi la loro ultima possibilita' di creare uno stato, la dignita' e la speranza. Un crimine contro l'umanita' che si aggiunge alle stragi da lui ordinate in Israele e alle esecuzioni senza processo di palestinesi dissidenti appesi ai pali delle loro citta'.

La societa' palestinese si e' frammentata in mille pezzi, e' arrivata la collasso e a nulla sono serviti i miliardi di euro con cui e' stata ricoperta anche perche' le prove della corruzione sono arrivate ai donatori che oggi come oggi si sentono molto meno generosi.

Il puffo Arafat percio' ha perso su tutti i fronti meno che su quello dell'estrema sinistra europea e americana che ancora lo sostiene e cerca di farlo passare per povera vittima del potente e malvagio Israele. In questi giorni quindi gli estremisti ritirano fuori le loro unghie sporche di sangue e le loro armi, menzogna e diffamazione.

Ancora la smenano con Sabra e Chatila, non mollano l'osso della loro propaganda arcobaleno, ancora ci annoiano con Sharon attribuendo a lui le responsabilita' della miseria morale e materiale dei palestinesi, ancora parlano e scrivono come se non ci fossero stati questi 4 anni terribili, come se non ci fosse stato l'11 settembre, i balli di gioia dei palestinesi, come se non ci fossero state le stragi di Madrid e Beslan.

Loro, i paladini delle dittature, non si rassegnano e adesso stanno tentando un'altra canagliata: cercano di dirottare le colpe della morte dei bambini di Beslan dai terroristi islamici al governo "criminale" di Putin e usano contro il premier russo gli stessi epiteti da sempre usati contro Sharon :macellaio, criminale, assassino di bambini.

Stanno creando, con l'aiuto dei media, una seconda Sabra e Chatila russa con cui rompere le scatole al mondo, strumentalizzando le sofferenze e la morte di centinaia di bambini per assolvere la resistenza islamica dalle sue barbare colpe. Farabutti!

Israele ha vinto la sua ennesima guerra sconfiggendo il terrorismo palestinese e facendolo implodere su se stesso.

Il mondo deve fare altrettanto col terrorismo islamico e potra' vincere soltanto se isolera' terroristi e sostenitori combattendoli su tutti i fronti senza pieta' e togliendo al Quinto Potere la possibilita' di fare da grancassa al Male del terzo millennio.




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