Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 08/09/2019, a pag.9, con il titolo "Putin sempre meno popolare oggi alla prova delle urne" l'analisi di Giuseppe Agliastro
Giuseppe Agliastro Ancora Zar?
Oggi in molte città e regioni della Russia si vota per eleggere sindaci, governatori e consiglieri comunali. I russi si recano alle urne dopo che Mosca è stata teatro delle più massicce proteste antigovernative degli ultimi otto anni: represse dalla polizia con manganellate e arresti. Queste elezioni sono molto importanti per Putin. La popolarità del leader del Cremlino resta alta, ma è nettamente in calo rispetto agli anni passati. Molto più in crisi è però il suo partito, Russia Unita, che i sondaggi danno appena sopra il 30%, cioè al punto più basso mai registrato negli ultimi 13 anni. Il governo ha reagito impedendo a numerosi oppositori di candidarsi. Le commissioni elettorali hanno regolarmente invalidato con macchinosi pretesti le firme raccolte dai dissidenti per correre alle elezioni. È stato proprio questo a scatenare le proteste a Mosca, dove - stando a Proekt.media - l’opposizione liberale si sarebbe potuta aggiudicare fino a nove consiglieri comunali su 45. L’orso simbolo di Russia Unita evidentemente non è più un richiamo per l’elettorato: è stato indebolito dall’aumento dell’età pensionabile e dal continuo calo dei salari reali. Ed ecco che al Cremlino hanno pensato bene di presentare i propri candidati senza il bollino del partito di maggioranza, ma camuffati da «indipendenti». La contromossa di Aleksey Il trascinatore delle proteste anti-Putin, Aleksey Navalny, ha però studiato anche la contromossa: si chiama «voto intelligente» ed è una strategia che, in mancanza di veri oppositori, prevede di dare la propria preferenza al candidato che ha più chance di battere quello del Cremlino. Su Internet, i sostenitori del dissidente possono sapere il nome del candidato consigliato da Navalny nel loro seggio. C’è solo un piccolo problema: si tratta spesso, troppo spesso, di esponenti del Partito comunista russo, cioè di un movimento politico che, oltre a limitarsi a un’opposizione a Putin solo di facciata, si ispira al passato sovietico e spesso lo glorifica nonostante le sue tante pagine buie. Non tutti gli avversari politici di Putin condividono quindi la trovata di Navalny. Ma per il blogger anticorruzione il fine giustifica i mezzi: è il miglior modo - sostiene - per infliggere una sonora batosta a Russia Unita.
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