Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/09/2019, a pag.16, con il titolo"Erdogan pronto a riversare masse di profughi sull'Europa" la cronaca di Marta Ottaviani.
Marta Ottaviani
La metamorfosi turca sul capitolo migranti continua ed è sempre più vicina a trasfomarsi in una virata a 180 gradi. Il presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan, due giorni fa, ha detto chiaramente che se non si troverà una soluzione rapida sulla questione siriana, la Turchia potrebbe decidere di aprire le frontiere, di mare e di terra e costringere l'Unione Europea ad assorbire un flusso migratorio senza precedenti, composto soprattutto da rifugiati che vengono dalla Siria, con buona pace dell'accordo sottoscritto nel 2016 e che Ankara sembra sempre più propensa ad affondare, causa sopraggiunti emergenze sul territorio nazionale, soprattutto per quanto riguarda l'economia e la sicurezza. Il vicepresidente, Fuat Oktay, ieri, ha avvisato che la Turchia fa sul serio e non si tratta di un bluff. Dieci anni di immigrazione Quasi dieci anni di migrazione di massa hanno lasciato un segno indelebile sui territori della Mezzaluna. Piano piano, sta iniziando a intaccarsi la leadership di Erdogan, un tempo visto come garante e salvatore della popolazione siriana che scappava dalla guerra civile e oggi, complice anche la crisi economica che attanaglia il Paese, considerato più generoso con i migranti che con il suo stesso popolo. Un cambiamento drastico di percezione, sul quale ha cercato di fare leva soprattutto il neoeletto sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu, che ha puntato parte della sua vincente campagna elettorale proprio sulle condizioni in cui versavano i rifugiati a Istanbul. Ankara ha cercato di fronteggiare l’emergenza prima a livello locale, implementando meccanismi di rimpatrio con agevolazioni, che a molti attivisti dei diritti umani sono sembrati rimpatri forzati, e applicando il criterio della “tolleranza zero” a Istanbul dove migliaia di siriani non registrati sono stati trasferiti a forza in località più periferiche, dove l'impatto dell'emergenza è minore, ma lo sono anche le possibilità di trovare un impiego e una sistemazione definitiva. Erdogan ha capito perfettamente che la questione migranti rappresenta un assist alla popolarità crescente di Imamoglu. Per questo ha deciso di metterlo in difficoltà. Canan Kaftancıoğlu, uno degli elementi di punta del Chp, la maggiore voce dell'opposizione, ieri è stata condannata a nove anni e otto mesi di prigione per aver offeso Erdogan e lo Stato turco su Twitter, sei anni fa.
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