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La Stampa Rassegna Stampa
07.09.2019 La centralità del Parlamento in pericolo
Commento di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 07 settembre 2019
Pagina: 22
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «La consultazione di Rousseau sul governo hs creato un vulnus giuridico di cu si deve occupare il Parlamento»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 07/09/2019, a pag.22, con il titolo "La consultazione di Rousseau sul governo hs creato un vulnus giuridico di cu si deve occupare il Parlamento", la risposta del direttore Maurizio Molinari a un lettore.


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Democrazia in pericolo: in alto i complici
Grillo e Casaleggio tirano i fili

I commenti del direttore della Stampa vanno letti con una particolare attenzione alla frase in chiusura. In questo caso l'imputato è l'ideologia del movimento 5stelle. Dopo l'esposizione dell'argomento in questione, nelle poche righe finali, in modo chiaro e inequivocabile, Maurizio Molinari emette la sentenza, eccola: "Di certo, non fare nulla di fronte a quanto si è verificato è l’errore più grande perché indebolisce la Costituzione. Senza contare che c’è il secondo problema, di natura più politica, ovvero: può il Pd accettare che l’ultima parola sull’azione di governo formato assieme al M5S ce l’abbia una piattaforma digitale privata? Non significa ciò sottomettere l’attività di governo all’espressione di un gruppo particolare di interessi?"
Meglio di così non si poteva dire.

Ecco la lettera e la risposta:Risultati immagini per maurizio molinari la stampa
Maurizio Molinari


Caro Direttore, vorrei aggiungere il mio pensiero sulla Piattaforma Rousseau e sulla sua validità per "condizionare la scelta di un governo". Alla fine è andata come molti italiani speravamo. Ma mi chiedo, se alla fine il risultato fosse stato negativo, e quindi non favorevole alla formazione del nuovo governo, quali sarebbero state le conseguenze e che alternative avevano Luigi Di Maio e Giuseppe Conte? Insomma, la Piattaforma Rousseau è e rimane una organizzazione interna ai 5S o ha validità per condizionare la formazione di un governo? Io propendo più per la prima ipotesi.

Maurizio Campana


Caro Campana,
il ricorso alla Piattaforma Rousseau da parte del Movimento Cinque Stelle per decidere il sostegno al governo con il Pd pone due problemi. Il primo è di ordine giuridico perché la Costituzione repubblicana fa dell’Italia una democrazia rappresentativa nella quale gli elettori votano i parlamentari che, riuniti in partiti politici, formano maggioranze che esprimono i governi del Paese. La sovranità appartiene dunque al corpo elettorale e il Parlamento la esprime mentre la Piattaforma Rousseau incarna il metodo della democrazia diretta in base alla quale in qualunque momento chi vi aderisce vota su qualsiasi tema, condizionando gli eletti dei Cinquestelle e dunque il Parlamento. Si tratta dunque di un vulnus serio nel nostro sistema democratico. Aggravato dal fatto che è una piattaforma di proprietà di un’azienda privata. A tali obiezioni Davide Casaleggio, titolare di Rousseau, obietta che le consultazioni dirette «già avvengono in altri Paesi» sono «rivoluzionarie» e «saranno sempre più frequenti, anche a livello locale». Ovvero, c’è la volontà di sfruttare le votazioni elettroniche per sostituirsi ai meccanismi della rappresentatività politica previsti dalla Costituzione. Da qui la necessità che il Parlamento esamini tale vulnus e si esprima in materia. Valutando, eventualmente, anche la possibilità di modificare la Costituzione per includere proprio le consultazioni elettroniche. Di certo, non fare nulla di fronte a quanto si è verificato è l’errore più grande perché indebolisce la Costituzione. Senza contare che c’è il secondo problema, di natura più politica, ovvero: può il Pd accettare che l’ultima parola sull’azione di governo formato assieme al M5S ce l’abbia una piattaforma digitale privata? Non significa ciò sottomettere l’attività di governo all’espressione di un gruppo particolare di interessi?

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