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La Stampa Rassegna Stampa
06.09.2019 Il figlio di Grillo indagato per stupro e il caso del figlio di Salvini sulla moto d'acqua della polizia: il doppio standard dei media
Cronaca di Tommaso Fregatti, Marco Grasso

Testata: La Stampa
Data: 06 settembre 2019
Pagina: 16
Autore: Tommaso Fregatti, Marco Grasso
Titolo: «'Violenza sessuale di gruppo'. Indagati il figlio di Grillo e tre amici»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 06/09/2019, a pag.16, con il titolo "'Violenza sessuale di gruppo'. Indagati il figlio di Grillo e tre amici" la cronaca di Tommaso Fregatti, Marco Grasso.

Il figlio del guru e fondatore del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, Ciro, è indagato con tre coetanei per stupro nella villa di Grillo. La denuncia è arrivata da una modella di origini scandinave incontrata in una discoteca in Sardegna. Quasi nessun giornale- solo la Stampa a livello nazionale- riporta la notizia. Quando quest'estate invece il figlio di Salvini aveva utilizzato una moto d'acqua della polizia per divertirsi al mare era scoppiato uno scandalo riportato per giorni sulle prime pagine dei quotidiani. Salvini aveva dimostrato scarso senso delle istituzioni e dello Stato, ma il doppio standard di giudizio da parte dei media è evidente.

Ecco l'articolo:

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Ciro Grillo, figlio del comico Beppe (sotto)  a destra la villa dello stupro del branco

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Una serata estiva in discoteca, terminata in una lussuosa villa di Porto Cervo. Qui, al momento è l'unica cosa certa, si consuma un rapporto sessuale di gruppo, fra una ragazza e quattro coetanei, che si erano incontrati nel locale. Secondo ciò che racconta lei, modella di origini scandinave, vent'anni ancora da compiere, si sarebbe trattato di uno stupro, forse avvenuto al termine di una notte di eccessi alcolici. Nella versione dei quattro giovani - tutti figli di imprenditori, medici e professionisti della Genova bene - il rapporto è stato consenziente. Il teatro della vicenda è la residenza estiva di Beppe Grillo, in Costa Smeralda: uno dei giovani indagati per violenza sessuale di gruppo è infatti Ciro, 19 anni, figlio del comico fondatore del Movimento Cinque Stelle, e campione italiano di savate. Insieme a lui sono coinvolti tre amici genovesi, in Sardegna per passare le vacanze: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. I quattro giovani ieri sono stati interrogati per ore dal magistrato Laura Bassani, pubblico ministero della Procura di Tempio Pausania, titolare del fascicolo. Nei giorni scorsi i carabinieri di Milano li hanno perquisiti, alla ricerca di indizi che confermassero la versione fornita dalla vittima. Gli investigatori hanno acquisito tutti i cellulari, alla ricerca di messaggi che facciano luce sui rapporti con la ragazza, e, soprattutto, hanno acquisito un video, al momento la prova più importante dell'inchiesta. Dal filmato, recuperato in uno dei cellulari, emergerebbero una ripresa integrale del rapporto sessuale. La sua interpretazione, tuttavia, non è univoca. Per la vittima dimostrerebbe la violenza, per gli avvocati difensori il contrario, e cioè che la ragazza era consenziente. Le audizioni sono durate tutto il giorno. Gli inquirenti hanno interrogato i quattro studenti (assistiti dagli avvocati Paolo Costa, Enrico Grillo, Ernesto Monteverde, Romano Raimondo, Gennaro Velle), con l'obiettivo di confrontare le diverse versioni alla ricerca di concordanze o eventuali contraddizioni. Denuncia dopo 10 giorni I giovani si sono difesi negando ogni addebito. E i legali hanno messo in luce alcune debolezze del racconto fornito dalla ragazza alle forze dell'ordine. Tre su tutte: il ritardo della denuncia, presentata dalla modella al suo ritorno a Milano, una decina di giorni dopo i fatti; la continuazione della vacanza per un'altra settimana e la pubblicazione di foto del viaggio sui social network, anche dopo che si sarebbe consumata la presunta violenza sessuale; alcuni messaggi al vaglio degli investigatori. Il 16 luglio I fatti risalgono al 16 luglio. Una decina di giorni dopo quella serata, la giovane si presenta dai carabinieri di Milano e in una clinica lombarda. Racconta l'incontro con i ragazzi, conosciuti in una delle discoteche più note della zona, e la proposta di continuare la festa nella casa di uno di loro, poco lontano. In un primo momento si sarebbe appartata con uno dei quattro; successivamente si sarebbero aggiunti gli altri tre. E il rapporto sarebbe avvenuto contro la sua volontà. La versione difensiva contesta questa resoconto: la modella, raccontano i quattro ragazzi, sarebbe ritornata a casa dopo quella notte, senza esprimere alcun disappunto; anzi, secondo uno di loro, avrebbe ringraziato per la serata trascorsa. Una ricostruzione che troverebbe parziale conferma nella continuazione del soggiorno da parte della ragazza e della pubblicazione delle foto di altre serate, una delle quali al Billionaire. La denuncia, stando all'interpretazione difensiva, sarebbe pretestuosa. Fra gli elementi al vaglio degli investigatori non c'è solo il video, ma anche lo stato della ragazza: c'è stato o meno un abuso di alcol o droghe? L'inchiesta si muove in un confine molto labile, che non riguarda solo l'accertamento del consenso al rapporto sessuale, ma anche un eventuale stato di minorata difesa. Legato alla predominanza fisica e numerica dei quattro ragazzi o, eventualmente, allo stato psicofisico alterato della ragazza.

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