Esisteva un paese islamico da sempre amico degli ebrei.
Durante il periodo dell'Inquisizione gli ebrei d'Europa scappavano di paese in paese, dal Portogallo, dalla Spagna arrivavano in Italia sperando di salvarsi ma dovevano fuggire anche da la' una volta accortisi che la lunga mano antigiudaica dello Stato Pontificio arrivava dovunque. Agli ebrei italiani era stato ordinato di consegnare tutti i libri sacri, enormi falo' bruciavano in tutte le citta' italiane. A Roma venivano bruciate cataste di libri, a Venezia falo' giganteschi bruciavano il Talmud . Si perseguitavano anche le persone, ebrei e marrani venivano arrestati senza altro motivo se non il loro essere giudei.
L'unico rifugio sicuro erano le Terre del Sultano, la Turchia, Istambul, Salonicco chiamata dagli ebrei "la nuova Gerusalemme". Nelle strade delle citta' turche si parlava in judezmo, la versione orale del Ladino, castigliano antico, la lingua degli ebrei spagnoli.
E' vero che gli ebrei erano costretti a portare sul capo un berretto giallo come segno di riconoscimento ma erano liberi e nell'antica bellissima Bisanzio, chiamata poi Kostantinopoli e infine Istambul dove si mescolavano tutte le lingue e le religioni, si sentivano a casa.
La comunita' ebraica era fiorente e ricca, protetta dal Sultano grazie al commercio che rendeva la Turchia conosciuta in tutto il mondo e alla certezza che gli ebrei, gente colta e cosmopolita, avrebbero fatto di Istambul la piu' grande, prospera e conosciuta citta' del mondo.
Chiamati dal Sultano gli ebrei di tutto il mondo arrivavano in Turchia confidando nella liberta', senza la paura delle persecuzioni, delle accuse, dell'Inquisizione con le sue torture e i roghi e i forni dove venivano messi a bruciare i giudei e i marrani.
Fuggendo verso l'Impero ottomano pensavano anche di avvicinarsi alla Palestina, sogno, speranza e ultimo desiderio di ogni ebreo del mondo.
La Turchia aiuto' gli ebrei salvandoli da morte sicura e gli ebrei aiutarono la Turchia rendendola grande e raffinata: medici, intellettuali, commercianti resero questo Paese la luce d'Europa. Edificarono ospedali, curavano le epidemie di peste, aprivano scuole, diffondevano la cultura e il commercio, la ricchezza e la tolleranza.
La previsione di Soleimano il Magnifico " l'Europa senza ebrei si impoverira', la Turchia accogliendoli potra' solo fiorire " si era avverata.
Passarono i secoli e alla fine nacque Israele, tutti i paesi arabo/islamici si sollevarono per distruggere il piccolo stato ebraico e anche in questa occasione la Turchia laica si chiamo' fuori rimanendo amica di Israele e degli ebrei.
Gli israeliani amavano quel Paese incondizionatamente, le vacanze in Turchia erano un must, viaggi studio, itinerari culturali, settimane di Turkish delights nei supermercati israeliani, fra i due popoli esisteva un sentimento di simpatia e stima sincero.
Questo fino a quando non accaddero tre avvenimenti tragici e importanti: gli islamici al governo, gli attentati di Al Queda alle sinagoghe di Istambul, il sogno di entrare nella comunita' europea.
Tutto improvvisamente cambio' lasciandoci ancora una volta senza fiato.
E' bastata la minaccia del terrorismo e la necessita' di adeguarsi all'odio antiisraeliano europeo per far si che Il primo ministro Erdogan si lanciasse in proclami contro Israele e accusandolo addirittura di aumentare l'antisemitismo per i "maltrattamenti" ai palestinesi.
La ipocrisia di Erdogan e' arrivata fino a dire :" Come musulmani dobbiamo proteggere i popoli oppressi", evidentemente dimenticandosi dei kurdi che, nel Paese di Erdogan, non hanno neppure il diritto di parlare la loro lingua. Evidentemente immemore del genocidio degli Armeni.
Lentamente ma con costanza la Turchia sta conquistandosi il diritto di entrare nella Comunita' Euroepea conscia di due obblighi prioritari : abolire la pena di morte e cancellare Israele dal carnet dei paesi amici.
Addio Soleimano il Magnifico, il tuo grande Impero e' diventato un paesucolo tremebondo, pronto a vendersi al miglior offerente.