Nella memoria collettiva del popolo ebraico esiste l'esilio, la fuga di paese in paese e l'odio. Questo accadeva quando eravamo "ospiti" non graditi in paesi stranieri dove siamo stati considerati forestieri nonostante 2000 anni di residenza ininterrotta.
Eravamo bravi, eravamo buoni, eravamo tranquilli, eravamo studiosi ma eravamo ebrei quindi nei secoli, nei millenni il grido ricorrente che ci perseguitava era "Juden rauss" detto in tante bellissime e dolcissime lingue fino a quell'ultimo Juden Rauss, il piu' tragico, che non si e' accontentato della vita di alcuni di noi ma che ha voluto ridurci in polvere impalpabile che dai camini volava nell'aria e poi si posava dolcemente al suolo. Era polvere di un milione e mezzo di bambini, di sei milioni di fratelli.
Juden rauss. Juden rein. Juden juden juden fuori di qui!
Punto e a capo.
"Punto" e' che gli ebrei hanno lasciato l'Europa assassina e sono tornati al Grande Sogno, alla Terra dei loro avi, hanno fatto rinascere la loro lingua e hanno fatto fiorire una terra lasciata riposare per millenni sotto la sabbia.
"A capo" e' che anche nella loro Terra gli ebrei continuano a sentire quel grido "Juden rauss", questa volta in lingua araba.
Tutti pensano che il terrorismo sia nato dopo la Guerra dei Sei Giorni, la verita' e' che il terrorismo e' nato molto prima, e' nato quando i famosi territori reclamati dagli arabo/palestinesi erano giordani ed egiziani, e' nato alla fine dell'800 quando non esisteva Israele ma qualche yishuv sparso qua e la' dove intellettuali ebrei facevano i contadini. E' nato quando religiosi ebrei da sempre vissuti a Gerusalemme , a Hebron, a Yavne, a Safed venivano sgozzati dai loro amici e vicini arabi.
Il nostro guaio e' che il terrorismo arabo/palestinese proprio perche' rivolto contro gli ebrei, considerati stranieri anche in casa propria, ha subito conquistato la simpatia della pubblica opinione europea nella sua eterna guerra contro il popolo di Israele dovunque esso sia, persino quando vive in una terra chiamata Giudea!
Quando nel 1964 l'OLP ha inziato la sua guerra terroristica contro Israele, non esisteva nessun "territorio occupato", semplicemente, molto semplicemente i palestinesi volevano arrivare alla cacciata degli ebrei da Israele come erano stati cacciati secoli prima dalla Spagna, dal Portogallo e da tutti i paesi dove era in voga l'Inquisizione, passatempo cristiano riscaldato da roghi, rallegrato da tribunali, torture, assassini e espulsioni.
L'OLP, era questo che voleva: scacciare gli ebrei dal Paese degli ebrei e l'innata bravura araba per la propaganda unita all'innato odio europeo per gli ebrei ha trasformato la legittima esistenza di Israele in occupazione prima ancora che Israele occupasse qualcosa!
Dopo la guerra dei sei giorni Israele conquisto' i territori oggi contesi NON a uno stato palestinese mai esistito, non a una popolazione autoctona ancora inesistente, Israele conquisto' territori, che peraltro gia' nel 1922 la Lega delle Nazioni aveva assegnato agli ebrei , a due dei paesi che avevano preparato l'attacco a Israele per la sua cancellazione: Egitto e Giordania!
Dal 1967 gli arabo/palestinesi hanno inziato un eccellente lavoro di propaganda tesa a delegittimare Israele, a reclamare come propri territori mai stati loro, a mettere tutto il mondo contro di noi fino a convincere persino alcuni israeliani e molti ebrei nel mondo che Israele occupasse illegittimamente qualcosa.
Operazione di marketing riuscitissima quella dei palestinesi, tanto riuscita che oggi gran parte del mondo e' convinta che Israele non abbia il diritto di esistere in Terra di Israele.
Operazione di marketing tanto perfetta che oggi, a 56 anni di distanza dalla prima guerra di indipendenza il mondo intero riconosce ufficialmente come profughi i pronipoti degli arabi che in parte se ne erano andati volontariamente e in parte erano stati costretti a fuggire dalla guerra per la distruzione del piccolo Israele promossa da tutti gli stati arabi.
Eterno status di profughi! fino alla fine dei secoli! che onore! e non si vergognano nemmeno di non essere riusciti in 56 anni a costruire una societa' civile e normale con un'economia normale che non prevede ville con piscina e Mercedes sempre rigorosamente bianche perche' fa piu' figo per i capi miliardari e miseria per la popolazione.
Adesso il piano Sharon e' pronto, entro il 2005 altri ebrei saranno deportati da parte di quei territori, altri ebrei dovranno abbandonare la loro vita, le loro case, la loro terra per andare da un'altra parte. I palestinesi pretendono di ricevere un territorio Judenrein, per questi nuovi nazisti gli ebrei devono essere ammazzati o deportati, nient'altro.
Io ho chiesto, sara' un bene o sara' un male? Non ho chiesto se fosse giusto o ingiusto perche' e' ingiusto da tutti i punti di vista.
Quello che vorrei capire e' cosa accadra' dopo.
Quello che vorrei capire e' se dopo questo ennesimo titanico e coraggioso sforzo per arrivare a una specie di tranquillita' che non oso definire pace, i palestinesi la smetteranno di attaccarci.
Molti dicono di no e forse hanno ragione. Molti sono confusi e hanno paura. Molti ci credono sempre per paura.
E giusto che una grande e coraggiosa nazione democratica come e' Israele debba dimostrare al mondo di aver tentato tutto? E poi? Siamo degli illusi? Lo siamo sempre stati.
A Israele si e' sempre richiesto di fare sacrifici che nessun paese del mondo ha mai fatto e adesso stiamo facendo l'ultimo enorme sacrificio: prenderemo la nostra gente e la porteremo via dalle loro case.
Perche' facciamo una cosa cosi' terribile? Perche' rischiamo cosi' tanto?
Perche noi diciamo Shema' Israel, non urliamo Sahada.