Ebrei: persecuzioni antiche e moderne
Commento di Deborah Fait
L'imam di Nablus, Muhammad Nour Malhas, ha tenuto il suo sermone del venerdì e, siccome, secondo alcuni, l'islam è una religione di pace d'amore ha detto: "Chi avrà relazioni con Israele sarà escluso dal massacro degli ebrei nel Giorno del Giudizio". Sì, parole di un esaltato fanatico che trasuda odio ma sono solo le ultime di una lunga serie di maledizioni islamiche contro gli ebrei e di lavaggio del cervello di chiunque le ascolti nel mondo arabo come in occidente. In America del nord e del sud come in Europa non si contano più gli attacchi agli ebrei, neonazisti e musulmani si spartiscono lo scettro di chi li perseguita di più e meglio, cioè con più violenza. Il BDS e tutte le organizzazioni propalestinesi spargono incessantemente benzina sul fuoco col risultato che ogni cittadino ebreo è in pericolo e che ogni cittadino israeliano è un obiettivo da ammazzare.
Nelle ultime due settimane sono stati uccisi due ragazzi, quasi bambini, il primo Dvir, era un ragazzo che credeva nella pace e lo hanno accoltellato. La seconda Rina, quindicenne, stava facendo allegramente il bagno con la sua famiglia. Li hanno fatti esplodere con una bomba. Vorrei però parlare di questi benedetti arabi palestinesi che ci stanno rovinando la vita da un secolo con la scusa che sono rifugiati scacciati da Israele. A causa di questa fake news il mondo intero ci sta tormentando e boicottando da anni.
Vediamo chi è il rifugiato secondo la Convenzione di Ginevra, legge 722:
"Il rifugiato è persona che nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato. Il rifugiato è colui che ha lasciato il proprio Paese, per il ragionevole timore di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità e appartenenza politica e ha chiesto asilo e trovato rifugio in uno Stato straniero, mentre il profugo è colui che per diverse ragioni (guerra, povertà, fame, calamità naturali, ecc.) ha lasciato il proprio Paese ma non è nelle condizioni di chiedere la protezione internazionale".
E' ovvio che i gli arabi palestinesi non rientrano in questa legge. Non sono rifugiati e non sono profughi, nessuno li ha cacciati, sono gente che è andata via da Israele appena nato perché obbligati a farlo dai paesi arabi e perché spaventati dalla guerra che 5 eserciti arabi avevano dichiarato a Israele. Non se ne sono andati per colpa di Israele, per discriminazione o altro, e non se ne sono andati dal loro paese poiché fino al 1948 vivevano, insieme agli ebrei, nel Mandato britannico della Palestina che non era una nazione né uno stato. Gli ebrei hanno difeso il proprio paese dalla guerra, gli arabi, se si fossero sentiti così attaccati alla terra, avrebbero dovuto aiutarli invece, in parte, sono scappati. Il loro miserabile obiettivo era distruggere Israele e poi tornare. Peggio per loro. Israele non è stato distrutto e loro sono stati schiavizzati e rinchiusi in campi dai loro stessi fratelli arabi.
Ma la cosa importante è ricordare che gli arabi hanno perseguitato gli ebrei per 1400 anni, dall'epoca di Maometto fino ad oggi e continueranno chissà per quanto tempo ancora se pensiamo all'educazione all'odio che riceve ogni generazione islamica. I pogrom si sono poi susseguiti, all'epoca le notizie andavano a dorso di mulo e non via internet, mentre i pogrom si verificavano in Europa. Credo sia importante ricordare i tantissimi pogrom avvenuti nel mondo arabo. Da notare che quanto segue è tutto avvenuto prima della fondazione dello stato di Israele ed è solo un elenco parziale:
Cronologia delle principali persecuzioni subite dagli ebrei nei paesi arabi:
624- tribù ebraiche vengono sterminate da Maometto
628- gli ebrei di Khaibar (Arabia Saudita) devono versare tributi altissimi e ogni ebreo che compie 15 anni deve pagarlo.
700- intere comunità ebraiche vengono massacrate dal re Idris I del Marocco. 845- vengono promulgati in Iraq decreti per la distruzione delle sinagoghe.
845-861- El Mutawakil ordina che gli ebrei portino un abito giallo, una corda al posto della cintura e delle pezze colorate sul petto e sulla schiena.
900- col Patto di Omar gli ebrei vengono spregiativamente chiamati dhimmi. In base a tale Patto era proibito agli ebrei di costruire case più alte di quelle dei musulmani, salire a cavallo o su un mulo, bere vino, pregare a voce alta, pregare per i propri morti o seppellirli in modo da offendere i sentimenti dei musulmani. Dovevano portare abiti atti a distinguerli dai musulmani. Nasce qui e non in Europa il segno distintivo degli ebrei, e l'obbligo di portare pezze sugli abiti si diffonderà in tutti i paesi arabi
1004- Il Cairo: gli ebrei sono costretti a portare legato al collo un piccolo vitello di legno e in seguito palle di legno del peso di tre chili.
1006- Granada: massacro di ebrei.
1033- Fez, Marocco: proclamata la caccia all'ebreo. 6000 ebrei massacrati.
1147-1212- persecuzioni e massacri in tutto il nord Africa.
1293- Egitto e Siria: distruzione delle sinagoghe.
1301- i Mammelucchi costringono gli ebrei a portare un turbante giallo.
1344- Distruzione delle sinagoghe in Iraq. 6 giugno 1391, pogrom di Siviglia (ndb) 1400- Pogrom in Marocco in seguito al quale si contano a Fez solo undici ebrei sopravvissuti.
1428- vengono creati i ghetti (mellaha) in Marocco.
1535- Gli ebrei della Tunisia vengono espulsi o massacrati.
1650- Anche in Tunisia vengono creati i ghetti, qui si chiamano hara (in arabo significa merda )
1676- distruzione delle sinagoghe nello Yemen.
1776- vengono sterminati gli ebrei di Basra, Iraq.
1785- massacri di ebrei in Libia.
1790-92- distruzione delle comunità ebraiche in Marocco.
1805-15-30- Sterminio degli ebrei di Algeri.
1840- persecuzioni e massacri a Damasco.
1864-1880- continui pogrom a Marrakesh
1869- massacri di ebrei a Tunisi.
1897- massacri di ebrei a Mostganem, Algeria.
1912- pogrom a Fez.
1929- massacro della comunità ebraica a Hebron e distrutta la sinagoga.
1934-il governo iracheno vieta agli ebrei lo studio dell'ebraico.
1936- In Iraq gli ebrei vengono esclusi dagli uffici pubblici e pogrom a Bagdad. 1938-44- Persecuzioni a Damasco; gli assassini diventano cronici.
1941- in concomitanza con la festa di Shavuot pogrom a Bagdad. E poi pogrom a Tripoli, ad Aleppo, ad Aden, al Cairo, ad Alessandria, a Damasco ecc. ecc.
(da una ricerca di Deborah Fait)
A conferma di quanto scrivo ecco un bellissimo articolo di Paolo Mieli pubblicato dal Corriere della Sera nel novembre del 2018 e che consiglio caldamente di leggere: https://www.corriere.it/cultura/18_novembre_12/ebrei-cancellati-prima-israele-dall-antisemitismo-arabi-28e68d9c-e696-11e8-b579-7cd18decd794.shtml?fbclid=IwAR0mkaC2tMudCMiX-vmfk69-IiAJLHo6KnymAesg6iWAV3J4gFTMOc4lczg .
Nel XVI secolo un frate francescano Francesco Suriano descriveva in questo modo la vita degli ebrei a Gerusalemme: "Questi cani, gli ebrei, sono calpestati, picchiati e tormentati come meritano. Vivono in una condizione di sottomissione che le parole non possono descrivere. È una cosa istruttiva vedere che a Gerusalemme Dio li punisce più che in ogni altra parte del mondo. Ho visto questo luogo per lungo tempo". Spesso sento o leggo di qualche imbecille che afferma " Se vi odiano così tanto e da tanto tempo, un motivo ci sarà".
Certo che c'è ma dovrebbero chiederlo ai musulmani e alla Chiesa, maestri di persecuzioni che culminarono in Europa con la Shoà e che continuano, pur avendo ammazzato 6 milioni di noi, in nome della "liberazione della Palestina" nazione mai esistita nella storia e in nome dei palestinesi, popolo che ovviamente non è mai esistito nella storia.
E' molto istruttivo e interessante leggere le interviste a Mordechai Nisan e a Eli E.Hertz sull'idea di Palestina tra geografia e narrativa http://www.informazionecorretta.com/dossier.php?l=it&d=17 .
Zuhayr Muhsin, leader arabo-palestinese, nel 1977 fece questa dichiarazione " Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno stato palestinese è solamente un mezzo per continuare la nostra lotta per l'unità araba contro Israele.
Non c'è differenza tra giordani, palestinesi, siriani e libanesi.
Oggi parliamo dell'esistenza di un popolo palestinese per ragioni politiche e strategiche poiché gli interessi nazionali arabi richiedono che venga assunta l'esistenza di un distinto "popolo palestinese" da opporre al sionismo.
Per ragioni strategiche la Giordania, che è uno Stato sovrano con confini ben definiti, non può vantare diritti su Haifa e Jaffa mentre io, come palestinese, posso senz'altro vantare diritti su Haifa, Jaffa, Beersheva e Gerusalemme.
Comunque nel momento in cui i nostri diritti saranno riconosciuti non attenderemo nemmeno un minuto per unire la Palestina alla Giordania".
Eccoli qua i grandi patrioti palestinesi! Un popolo inventato al quale non potrebbe fregar di meno della terra che loro stessi distruggono e violentano, che esistono solo per poter distruggere Israele che qui, in questa terra, esiste da 4000 anni. Una terra che ama e che cura, un terra che difende eroicamente senza lamentarsi, anzi, qualsiasi israeliano a chi lo interroga sulla situazione risponde invariabilmente "i'iè beseder" andrà tutto bene".
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"