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La stampa cattolica e Israele 23/08/2019
Gentilissima Signora Fait, grazie della Sua risposta. Sul caso Segafredo, concordo con Lei, anche se immagino che l'impresa non desiderasse affrontare la spinosa questione della sovranità su Gerusalemme, che la quasi totalità della comunità internazionale, a mio parere a torto, non riconosce ad Israele. Io, infatti, mi riferivo al solo articolo sulle opere salesiane, che, peraltro, nel testo, menzionava espressamente Israele trattando di Beit Jemal, vicino a Bet Shemesh. Quanto alle lettere alla stampa cattolica, ne ho scritte e ne scriverò, quando sono in disaccordo. Il che mi capita più spesso con alcuni siti (Pax Christi ed altri) che con Avvenire (dal quale dissento soprattutto su questioni come l'immigrazione e lo ius soli, su cui ho scritto varie lettere che non so se siano state pubblicate nell'edizione cartacea, che non leggo) e con l'Osservatore Romano (che leggo saltuariamente, per lo più quando segnalato da IC, e di solito apprezzo). Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa,
apprezzo molto il suo disaccordo nei confronti di certa stampa cattolica e Israele, mi riferisco soprattutto a Pax Christi e altri siti palesemente antisemiti. Mi farebbe anche molto piacere se volesse inviare alla nostra redazione alcune di queste lettere che noi potremmo pubblicare. E' molto importante, a mio parere, far conoscere al pubblico che ci legge come l'essere cattolici non significhi approvare ogni opinione di alcune organizzazioni o giornali il cui solo scopo è diffondere odio per gli ebrei e per Israele. Naturalmente a sua discrezione.
Un cordiale shalom

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