Da Pistoia in Israele: la Texus acquistata dal gruppo tessile Shalag Cronaca di Silvia Pieraccini
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 22 agosto 2019 Pagina: 8 Autore: Silvia Pieraccini Titolo: «Tessuti hi-tech, l'israeliana Shalag acquista Texus»
Riprendiamo dal SOLE 24 ORE di oggi, 22/08/2019, a pag. 8, con il titolo "Tessuti hi-tech, l'israeliana Shalag acquista Texus", l'articolo di Silvia Pieraccini .
Quando il Sole24Ore scrive di argomenti economici, aggiornando di accordi, scambi e intese tra Italia e Israele, pubblica spesso articoli interessanti come quello di oggi. Se si tratta invece di esteri, la linea è costantemente pro-Iran.
Ecco l'articolo:
«Siamo troppo piccoli per competere con i grandi gruppi internazionali». Claudio Giacometti, titolare della pistoiese Texsus, storico produttore di tessuto non-tessuto per il mercato igienico-sanitario, spiega così l'operazione che si chiuderà tra poche settimane (per adesso è stato firmato l'accordo preliminare): la cessione del 100% dell'azienda - più di 6o milioni di ricavi previsti quest'anno (+15%) con un margine operativo lordo del 12-13% e 170 addetti - al gruppo israeliano Shalag Nonwoven, sede a Kibbutz Shamir e fabbriche, oltre che in Medio Oriente, a Oxford in North Carolina. Il valore dell'operazione non è stato reso noto. Con l'acquisizione gli stabilimenti del gruppo Shalag - quotato alla Borsa di Tel Aviv - diventeranno tre in tre continenti, con quello pistoiese, situato nel comune di Chiesina Uzzanese, a fare da "trampolino" per l'espansione in Europa dove l'azienda israeliana (ben posizionata in Medio Oriente, Nord e Sud America e Est Europa) oggi è debole. «E invece noi abbiamo il 35% del mercato europeo del tessuto non-tessuto prodotto con la tecnologia air through bonded» sottolinea Giacometti che, appena conclusa la vendita, lascerà Texsus per dedicarsi alle altre sue attività imprenditoriali (produzione di carta e alberghiero). La tecnologia su cui Texsus ha investito negli anni, e che ha attirato l'attenzione degli israeliani fino a oggi concorrenti dell'azienda pistoiese, è quella che 'blocca" le fibre tessili attraverso l'aria ad alta temperatura (una sorta di termofissaggio), utilizzata in particolare nei pannolini per bambini e per incontinenti e negli assorbenti da donna prodotti dalle multinazionali. Proprio il fatto di avere come clienti questi colossi del settore igienico-sanitario richiede, secondo Giacometti, dimensioni e forza non raggiungibili con un'azienda familiare. Texsus negli ultimi tre anni è cresciuta a doppia cifra, passando dai 46,1 milioni di ricavi 2017 (con 1,7 milioni di utile netto) a più di 52 milioni l'anno scorso (con 3 milioni di utile netto), a oltre 60 milioni attesi quest'anno. Il gruppo Shalag nel 2018 ha fatturato circa 105 milioni di euro, con un utile di quasi 13 milioni di euro. Con questa acquisizione diventerà il primo produttore al mondo di tessuto-nontessuto con la tecnologia airthrough bonded, raggiungendo una capacità produttiva di 6omila tonnellate all'anno. «Apprezziamo la reputazione che ha Texsus sul mercato - ha affermato Ilan Pickman, amministratore delegato di Shalag - e siamo convinti che le forti sinergie tra le due aziende consentiranno di fornire ai nostri clienti nel mondo i servizi migliori, aumentando l'innovazione e le capacità tecnologiche del gruppo». Texsus diventerà una filiale del gruppo Shalag e continuerà a essere guidata dal direttore Federico Michelotti e dal responsabile marketing Barbara Bulled. Shalag ha annunciato l'intenzione di garantire la continuità aziendale mantenendo gli attuali livelli occupazionali.
Per esprimere la propria opinione al Sole 24 Ore, telefonare 02/30221, oppure cliccare sulla e-mail sottostante