Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 22/08/2019, a pag.3, l'editoriale "La 'slealtà degli ebrei'?".
Il Foglio non perde occasione per attaccare Donald Trump. Oggi riporta una sua dichiarazione, secondo cui gli ebrei americani che votano per il partito democratico - di cui fanno parte le estremiste antisemite Rashida Tlaib e Ilan Omar - sono o disinformati o sleali. Trump però, e questo il Foglio lo omette, si è ben guardato da dire che cosa gli ebrei dovrebbero votare. Estrapolare una singola frase eliminando l'intero contesto è pessimo giornalismo, ma è utile per demonizzare il Presidente americano.
Ecco l'articolo:
Donald Trump
Penso che qualsiasi ebreo voti per un democratico dimostra che è poco informato oppure una grande slealtà”, ha detto martedì il presidente americano Donald Trump. Ci sono alcune cose che non vanno in questa dichiarazione e siccome i tempi sono quelli che sono – anche le cose ovvie vanno spiegate come se fossero nuove – proviamo a ricapitolarle. La prima è che un ebreo americano ha come tutti il diritto di votare per chi diavolo vuole, democratico o repubblicano o qualsiasi altra fazione politica partecipi alla gara elettorale in America. E si potrebbe chiudere qui. Poi c’è la solita questione che fa capolino dalle parole di Trump, il presidente americano parla degli ebrei come se fossero un esercito monolitico che agisce e vive in perfetta unità. “Il vostro leader”, disse una volta Trump a una platea di ebrei americani e si riferiva al premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Insomma, Trump aderisce magari a livello inconscio alla propaganda antisemita che è persuasa che gli ebrei complottino come un sol uomo, senza differenze di vedute e di identità, e che in fondo non siano americani veri. Siete qui in America, ma “il vostro leader” è Netanyahu. Identificare in questo modo gli ebrei è un difetto nella visione del mondo e delle cose, un errore che puzza di forum razzista e di paranoie complottistiche. Trump ha spostato l’ambasciata americana a Gerusalemme e ha riconosciuto il diritto di Israele sulle alture del Golan al confine con la Siria, quindi prende volentieri decisioni simboliche a favore di Israele, ma fa confusione. Poi non si capisce la “grande slealtà” nominata da Trump verso cosa dovrebbe essere, verso la religione ebraica, verso di lui, verso altro? Infine fa un po’ ridere accusare gli ebrei americani che votano Partito democratico di essere sleali, moltissimi ebrei americani votano quasi per tradizione il Partito democratico americano. Che prodigiosa mancanza di profondità storica da parte del presidente. Ma non è che non si sapesse già.
Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/ 5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante