sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
22.08.2019 Yemen: i terroristi houthi armati dall'Iran abbattono un drone Usa
Cronaca di Giordano Stabile

Testata: La Stampa
Data: 22 agosto 2019
Pagina: 11
Autore: Giordano Stabile
Titolo: «I ribelli sciiti abbattono con un missile un drone Usa»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/08/2019, a pag.11 con il titolo "I ribelli sciiti abbattono con un missile un drone Usa" il commento di Giordano Stabile.

Immagine correlata
Giordano Stabile


Immagine correlata
Terroristi Houthi in Yemen

I ribelli yemeniti Houthi abbattono un drone statunitense con un missile iraniano e il duello fra America e Iran si allarga ancora di più. Il tutto nel giorno che vede le milizie sciite dell'Iraq, alleate di Teheran, accusare Washington di essere dietro i raid misteriosi che da settimane colpiscono i loro depositi di armi. È una sfida che abbraccia il Golfo, il Mediterraneo, con la vicenda della petroliera, e il Mar Rosso, dove si fronteggiano militari sauditi e i guerriglieri sciiti. Gli Houthi hanno mostrato i rottami del drone abbattuto, un MQ-9 Reaper. Il portavoce Yahya Sari ha spiegato che era stato centrato da un «nuovo missile di nostra fabbricazione», in grado di intercettare aerei a reazione con i sensori a ricerca di calore e anche a elica, come il Reaper. È il ritratto del vettore iraniano Sayyad-2C. Gli sciiti hanno forse ricevuto le componenti più sofisticate e il know-how per riprodurlo. È un momento favorevole nella guerra. La frattura fra sauditi ed emiratini, che ha portato l'ex capitale del Sud Aden a cadere nelle mani dei separatisti appoggiati da Abu Dhabi, ha permesso loro di tornare all'offensiva.

Immagine correlata

L'abbattimento del Reaper è stato confermato dal Pentagono, che ha specificato che è stato usato un missile «con l'aiuto dell'Iran». Il Central Command ha avvertito che queste «azioni provocative» rappresentano una «grave minaccia alla stabilità della regione e ai nostri alleati». Ma la partita è sempre più intricata e coinvolge in pieno l'Iraq. Dopo quattro raid misteriosi che a partire da luglio hanno distrutto altrettanti depositi di armi, le milizie sciite alleate di Teheran hanno accusato Washington. In un comunicato hanno annunciato di considerare «le forze armate Usa prime e piene responsabili di quanto sta accadendo e quanto accadrà d'ora in avanti». Minaccia neppure velata di rappresaglie. Ma non sarebbero gli Usa gli autori dei bombardamenti. L'ultimo ha colpito due giorni fa una base della milizia Kataib al-Imam Ali, una delle ali oltranziste. I miliziani hanno comunicato di avere «informazioni precise e confermate che gli americani hanno permesso a droni israeliani di condurre gli attacchi, attraverso l'Azerbaigian». Gli obiettivi sarebbero missili dei Pasdaran e questo significa che la guerra a bassa intensità fra Israele e Iran si è spostata dalla Siria all'Iraq e coinvolge gli Usa.

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare: 011 /65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT