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Deborah Fait
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Riprendiamoci la memoria 17-01-2004
Molte cose belle sono state scritte in questi giorni in attesa del 27 gennaio , data decisa dalle istituzioni per ricordare la Shoa'.

Molte cose saranno ancora scritte ma soprattutto molte cose saranno fatte, purtroppo, per usare quella Giornata a mo' di tam tam propagandistico per i politici calpestando ogni rispetto per chi passo' per il camino di Auschwitz o venne fucilato davanti alle fosse comuni, mori' bambino nei carri bestiame o tra le fauci dei cani dei nazisti.

Stiamo assistendo, senza saper che fare, a una recrudescenza dell'antisemitismo europeo.

Sentiamo, senza saper come reagire, media e politici condannare Israele, demonizzare Sharon, giustificare Arafat e i suoi terroristi suicidi.

Chi frequenta i forum di informazione politica, anche i piu' moderati, si rende conto che a Israele niente viene perdonato, niente viene giustificato, niente viene riconosciuto. Israele e' sempre e comunque in torto e nessuno ha una parola non dico di ammirazione ma neppure di ammissione per la testarda disperazione con cui gli israeliani si aggrappano alla loro democrazia e alla vita.

La barriera di difesa che consentira' a Israele di vivere in relativa tranquillita' viene chiamata "Muro della vergogna" proprio da chi vive tra i muri dell'ideologia dell'odio e dell'antisemitismo.

Il Papa, la Chiesa, i Governi, i Media tutti uniti nella condanna di Israele che, secondo loro, dovrebbe lasciarsi colpire e dovrebbe permettere ai propri cittadini di morire ammazzati senza far niente per difenderli perche' gli ebrei sono buoni e bravi solo quando si lasciano ammazzare.

Ci sono 100, 1000 Durban in Europa, ogni giorno. Ci sono 100, 1000 tribunali da Inquisizione ogni giorno.

L'Occidente e' compatto contro Israele, contro gli ebrei anche se molti non lo capiscono e tentano di negoziare una simpatia, una comprensione, una giustizia che non sono mai esistite nell'Europa antisemita.



In un Museo svedese e' stata esposta "un'opera d'arte" raffigurante Hanadi Jaradat, la terrorista che in ottobre assassino' 24 persone a Haifa.

Il ritratto della terrorista suicida che naviga su una barca immersa in un bacino di acqua rossa ha fatto uscire dai gangheri l'ambasciatore di Israele, invitato non si sa perche' o forse lo si sa benissimo, che ha reagito a tanta mostruosita' strappando i fili della corrente che faceva navigare la barca in un mare di finto sangue.

Questo ha provocato la scandalizzata reazione degli svedesi non contro l'oscena esposizione ma contro il povero ambasciatore al quale e' stato chiesto di spiegare il suo attacco nel Museo d'arte di Stoccolma.

In Francia gli ebrei vengono sempre malmenati e minacciati da antisemiti francesi e arabi.

In Israele una mamma palestinese di due bambini piccolissimi, fingendosi zoppa per commuovere i soldati israeliani, si fa esplodere ammazzando 4 israeliani tutti ventenni come lei e in Italia qualcuno la definisce eroina, altri la giustificano.

Sempre in Israele dei cecchini palestinesi ammazzano un automobilista che tornava a casa dal lavoro, aveva 30 anni, era padre di 5 figli e quasi nessuno ne parla sui media italiani.

La Giordania impedisce agli atleti israeliani di scherma di partecipare alle gare di Aqaba e quando, sotto pressione, glielo permette ecco che si rifiuta di aggiungere la bandiera di Israele alle bandiere di tutte le altre nazioni.

Nemmeno questo suscita scandalo. Ne hanno parlato i giornali?

In Europa sono abituati a questo tipo di discriminazioni sportive contro atleti israeliani.

Ricordiamo le scritte antisemite apparse nello stadio di basket a Varese, ricordiamo un calciatore israeliano che, appena ingaggiato dall'Udinese, fu subito licenziato per le proteste dei tifosi che si rifiutavano di avere un ebreo israeliano nella loro squadra del cuore.

Di fronte al quadro dell'antisemitismo europeo ecco che ci si appresta a commemorare l'Olocausto lasciando il tutto alla fantasia e all'interesse dei politici e questo significa che vedremo anche quest'anno sventolare nei cortei le bandiere palestinesi, che sentiremo vomitevoli discorsi buonisti, che si giochera' "la partita della memoria" negli stadi italiani con i giocatori che porteranno magliette con la scritta "per non dimenticare" in cui la O di MEMORIA avra' la forma di un pallone.

Di fronte a queste pagliacciate non posso fare a meno di pensare a come si celebra la Giornata della Memoria in Israele: nessun corteo, nessuna partita di calcio, nessuna bandiera. Il ricordo non e' affare politico ne' di propaganda, e' un dolore dell'anima.

In Israele si parla ai giovani nelle scuole, si ricorda insieme a loro, si accendono le candele e ci si alza in piedi, lacerati dentro, mentre suonano le sirene.

Yom ha Shoa', la Giornata della Memoria in Israele, passa tra dolore, lacrime e silenzio. Un silenzio che ricorda la leggerezza della fuliggine umana che si posava sul terreno, laggiu' in Europa. Un silenzio che ricorda l' immenso cimitero che ricopre il popolo ebraico torturato e bruciato vivo.

Ebrei, riappropriatevi della Memoria, non fatevi strumentalizzare, rivolgetevi verso Gerusalemme per onorare tutti i nostri morti.

Spiegate ai giovani, raccontate ai vostri figli, ditegli che la Shoa' e' potuta avvenire perche' non esisteva Israele, insegnate loro l'orgoglio di essere ebrei. Questo e' il modo migliore per ricordare Auschwitz e per impedire che si ripeta l'orrore.

Israele esiste e ce lo vogliono rubare, il popolo ebraico esiste e lo vogliono ancora distruggere.

Ci possono salvare soltanto l'Identita' e il Coraggio.

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