Omar e Tlaib: mai essere buoni con i cattivi
Commento di Deborah Fait
a destra:Ilhan Omar & Rashida Tlaib
La storia ha inizio qualche settimana fa quando le due deputate democratiche del Congresso, Ilhan Omar e Rashida Tlaib, entrambe membri del BDS, antisemite, negazioniste della Shoà, hanno deciso di fare un viaggio in Israele, da loro chiamato Palestina perchè non riconoscono l'esistenza dello stato ebraico.
Le due, da quando sono state elette e sono diventate importanti hanno sparato a zero contro Israele definito "il diavolo", tirando fuori dai meandri dell'antisemitismo storico e medievale l'accusa del sangue, gli ebrei che uccidono i bambini cristiani per impastare le azzime.
Tutto questo per non parlare delle calunnie giornaliere sull'occupazione della loro fantomatica e mai esistita Palestina.
Insomma due vere e proprie neonaziste, stile Hamas, che vedrebbero con gioia l'eliminazione di Israele, la sua distruzione e un'altra Shoah per far posto a un grande stato arabo, dal mare all'Eufrate.
Le poverette sperano di poter creare questa famosa e illusoria Palestina al posto "dell'entità sionista", non sanno che per i loro fratelli arabi i cosiddetti palestinesi sono come fumo negli occhi e che, una volta distrutto Israele, il territorio se lo spartirebbero lasciandoli marcire nei campi profughi fino alla fine dei secoli.
Comunque Israele in un primo momento ha detto " ni " alla loro visita per un senso di rispetto verso il Congresso americano ma, dopo uno stupendo Tweet del favoloso presidente Trump che diceva "Attenzione, queste due sono vostre nemiche, se le fate entrare dimostrate , ai loro occhi, debolezza", il ni è diventato un chiarissimo no.
Israele appellandosi alla legge, varata alla Knesset, che impedisce ai membri del BDS di entrare nel paese, e grazie all'appoggio dell'amico Trump, ha deciso per il "quelle due non entrano!"
Netanyahu ha spiegato la sua decisione: " Israele come ogni democrazia è aperta alle critiche, con un'eccezione: la legge israeliana vieta di entrare nel paese a chiunque usi il boicottaggio e ne auspichi l'eliminazione".
Tra l'altro l'itinerario stabilito dalle due prevedeva visite di propaganda e sceneggiate sui poveri palestinesi che avrebbero moltiplicato all'infinito l'odio per Israele chiamato sempre col nome fasullo di Palestina.
Apriti cielo, il rifiuto del governo Netanyahu ha provocato il finimondo, gli ebrei di sinistra che, per risultare buoni e simpatici e farsi fare pat pat sulla spalla dagli antisemiti venderebbero l'anima al diavolo, hanno incominciato ad agitarsi, schizofrenici come sempre, travolti dalle loro paure.
Bernie Sanders, ebreo, candidato di sinistra alla Casa Bianca, ha tweettato" Impedire a due membri del Congresso di entrare in Israele e Palestina(eccolo qua!) è un segnale irrispettoso per queste deputate, per il Congresso degli Stati Uniti e per i principi della democrazia".
Enrico Mentana
Enrico Mentana, ebreo ma lui lo nega, fa molto peggio, apre la sua pagina ufficiale di Facebook con queste parole " Vergogna Israele, vergogna Trump. Impedire l'ingresso a due parlamentari americane su suggerimento del presidente Usa è una decisione da regime illiberale, e per di più teleguidato."
Mentana non è nuovo a queste sparate contro Israele ma quello che mi fa letteralmente schifo è che abbia scritto queste parole a pochi giorni dall'assassinio di un ragazzo ebreo di 18 anni, accoltellato da quattro arabi e lasciato a morire sul selciato mentre stava andando a scuola, assassinio di cui i suoi tg non hanno dato notizia.
Mentana si scaglia contro Israele dopo non aver mai detto una sola parola sulla guerra contro Israele che ogni venerdì si rinnova al confine con Gaza, sugli ettari di terra incendiata con gli aquiloni arabi lanciati sempre da Gaza.
Non ha mai detto una sola parola di rimprovero verso gli arabi e di solidarietà per Israele che ogni giorno deve parare qualche attentato, che deve sopportare le minacce di morte dall'Iran, da Hamas e da Hezbollah. Mai una parola, Mentana, dalla sua tastiera, dalla sua voce non è mai uscito un suono che non fosse di rabbia o di odio e che facesse pensare che, dai, tutto sommato, Israele è uno stato fatto di esseri umani che soffrono per l'odio degli arabi da un secolo, che Israele è una sana e forte democrazia attaccata quotidianamente da entità terroriste che la vogliono distruggere.
Che questo popolo israeliano, questo popolo coraggioso ha diritto almeno al rispetto. E' così forte da essere capace di non ricambiare l'odio, è in grado di sopportare tutto quello che gli arabi, l'islam e l'occidente vigliacco gli gettano sulle spalle. Chi potrebbe superare tutto questo stillicidio senza ribellarsi?
Eppure Israele ha sempre la testa sulle spalle e il coraggio nel cuore.
E Mentana scrive "Vergogna Israele"? Ma si vergogni lei, Mentana, e glielo dico con tutto il cuore e vorrei farlo guardandola negli occhi. Si vergogni lei!
Ma adesso colpo di scena! Arye Deri, ministro degli interni, ha dato l'ok all'arrivo in Israele per Rashida Tlaib che ha una nonna novantenne in Giudea e Samaria. Il Tweet di Deri dice " Proprio ieri Rashida Tlaib mi ha scritto chiedendo di poter visitare la vecchia nonna. "E' forse la mia ultima possibilità" ha scritto. Allora ho approvato la sua richiesta che adesso lei rifiuta. Evidentemente, la sua era solo una provocazione e il suo odio per Israele è più grande del suo amore per la nonna". La deputata Tlaib ha dimostrato che la sua visita era improntata soltanto alla propaganda contro Israele e non al desiderio i suoi parenti.
Esiste una morale alla fine di tutta questa sceneggiata " Mai essere buoni con i cattivi. Loro non possono capire e scambiano la generosità per debolezza". Donald Trump lo sa. Purtroppo Israele, nonostante le tante sofferenza e i calci nello stomaco quotidiani, questa lezione deve ancora impararla forse perché dopo millenni di odio ha bisogno di un po' di serenità e di amore, si di amore e rispetto. Da un lato ne sono orgogliosa perché so di far parte di un popolo speciale, dall'altro questa peculiarità, compresa da pochi, proprio per questo motivo mi fa una gran rabbia.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"