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Ladies and Gentlemen, we got Him! Queste parole hanno scatenato reazioni a catena in tutto il mondo ma con peculiarità notevoli a seconda delle persone che le hanno ascoltate, dalla loro ideologia, dal livello del loro buonismo e ipocrisia. La reazione italiana è stata duplice, da un lato grande soddisfazione che con le ore si è trasformata in gioia incontenibile per la fine di un feroce dittatore, dall'altra gelo totale e silenzio attonito, forse vergogna nel vedere il proprio idolo trasformato in un barbone puzzolente, nascosto come un topo in un buco, senza nemmeno il coraggio di spararsi un colpo di pistola. La vergogna si è trasformata in rabbia e allora i primi commenti: "Gli USA hanno violato il diritto internazionale"; "intervenga la Lega Araba". La spiccata simpatia per il dittatore è emersa chiara e lampante e allora uno pensa: "ma come può questa gente che sta dalla parte degli assassini andare in giro sventolando la bandiera della pace? Con quale faccia tosta?" La gente comune invece si è fatta commuovere dall'aspetto pulcioso dell'ex raiss e si sono sprecate espressioni del tipo "Mi ha fatto pena, non si tratta così la gente". Così come? Ma quelli che parlano sanno cosa ha fatto Saddam Hussein? Evidentemente la propaganda sempre filo-dittatori dei movimenti pacifisti ha confuso le idee alla gente della strada e i 35 anni di terrore e i milioni di morti sono dimenticati davanti a quella barba incolta e a quella bocca spalancata davanti alla lampadina americana. L'ultimo look così poco dignitoso del dittatore ha fatto dimenticare le mattanze, i bambini mandati a morire, i curdi bruciati vivi dai gas. Nei Territori Palestinesi la reazione è scontata: grande dolore e incredulità. I gruppi terroristi urlano che Bush la pagherà cara e tutti piangono per la misera e vergognosa fine di un elargitore di soldi e di un sostenitore del terrorismo, grande odiatore di Israele. Saddam ne esce proprio maluccio, il grande raiss, il grande guerriero, quello che non perdeva occasione per farsi ritrarre con in mano fucili e scimitarre, si è rivelato un vigliacco tutto compreso a portare a casa la pellaccia. Un grande umiliazione per il mondo arabo. Il suo fratellino di dittatura, Arafat, non ha rilasciato commenti, probabilmente sarà in lutto pensando che forse un giorno, ci auguriamo, toccherà anche a lui. Abu Ala ha fatto una balbettante dichiarazione stando ben attento a non offendere gli americani e contemporaneamente a non far arrabbiare gli amici di Hamas. E Israele? Saddam lo aveva bombardato con 39 scud e per anni, col suo fratellino di Ramallah, minacciava di distruggere il "piccolo demonio". Saddam ha finanziato il terrorismo, ha donato assegni milionari alle famiglie dei terroristi suicidi, è stato il sostenitore morale e materiale dell'odio contro Israele e gli ebrei. Quando i giornalisti della TV Israeliana hanno dato la notizia della sua cattura si trattenevano a stento ma si capiva che si sarebbero messi a ballare per l'eccitazione. La gente è stata molto composta, quasi laconica: "lo sapete che hanno catturato Saddam Hussein?" "Sì, benissimo, bravi, allora possiamo mettere via le maschere antigas". |
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