Riprendiamo da LIBERO di oggi, 15/08/2019, a pag.10 con il titolo "Clamoroso all'Onu: hanno capito che gli arabi sono razzisti con gli ebrei", il commento di Daniel Mosseri
Ottimo l'aggiornamento sull'Onu, con breve rassunto del tragico passato. Qualcosa è cambiato, a rivelarci quel che avviene è l'encomiabile lavoro di Hillel Neuer con il suo UN Watch, come ci informa Daniel Mosseri nel suo commento di oggi.
Daniel Mosseri
Le condanne dell'Onu contro Israele non si contano: nel solo 2018 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato 20 risoluzioni contro lo Stato ebraico per violazioni dei diritti umani, occupazione del territorio palestinese, insediamenti illegali e chi più ne ha più ne metta. Ma l'Onu non è solo l'Assemblea Generale: così, per non restare indietro, lo scorso 24 luglio il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) ha condannato Israele (e solo Israele) per violazioni dei diritti delle donne. Poco male che a sbracciarsi contro il governo di Gerusalemme all'Ecosoc c'erano Paesi quali l'Iran, l'Arabia Saudita, lo Yemen e il Pakistan in molti dei quali le donne non possono neppure andare dal medico senza il permesso del rispettivo padre, fratello o marito. Il terzo Paese al mondo a essere guidato da una donna, Golda Meir (premier fra il 1969 e il 1974), si è quindi visto fare le pulci da nazioni dove le donne non possono neppure uscire di casa. Stupisce dunque che due giorni fa la Commissione Onu per l'eradicazione della discriminazione razziale (Cerd) se la sia presa per una volta non con i soliti manigoldi sionisti ma con i loro vicini di casa palestinesi. A mettere la pulce nell'orecchio del Cerd è stata UN Watch, una piccola ma combattiva Ong animata dall'avvocato canadese Hillel Neuer il cui scopo dichiarato è assicurare che l'Onu rispetti il proprio statuto. UN Watch ha fornito alla Cerd un rapporto firmato dall'awocato Dina Rovner, in cui si mettono in luce le ((numerose violazioni della convenzione internazionale contro il razzismo a cui lo Stato di Palestina ha formalmente aderito nel 2014». Se la Palestina, insomma, dice di combattere il razzismo, perché l'Autorità palestinese (Ap) e Hamas nei rispettivi territori di competenza fanno il contrario?, chiede UN Watch. «SCIMMIE E MAIALI» sua volta il membro sudcoreano del Cerd, Chinsung Chung, ha chiesto al rappresentante palestinese Ammar Hijazi di spiegare «il pregiudizio e l'incitamento all'odio antisemita e anti-israeliano dei media e nei discorsi ufficiali dei rappresentanti palestinesi», mentre il brasiliano Silva Albuquerque ha insistito sui contenuti antiebraici di cui sono infarciti i libri di testo dell'Ap. Poiché Hijazi non ha risposto, limitandosi a segnalare che quelle erano «menzogne» messe in giro da UN Watch per negare ai palestinesi i propri diritti, una risposta, indiretta, è giunta dall'avvocato Rovner. L'incitamento all'odio, ha spiegato, fa parte della narrativa palestinese che disumanizza gli ebrei e gli israeliani chiamandoli «scimmie e maiali», accusandoli di ogni sorta di nefandezza: dal bere il sangue dei bambini palestinesi all'avvelenamento dei pozzi, sempre palestinesi, fino ad insinuare che gli israeliani governino il mondo o siano dei nazisti. Rovner ha anche ricordato che l'Ap nega legame degli ebrei con Israele e incoraggia attacchi terroristici contro gli ebrei. Parole che restano agli atti, fino alla prossima condanna di Israele firmata Nazioni Unite.
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