domenica 24 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
14.08.2019 Il 'Lodo Moro' in salsa francese, stessa data, 1982
Commento di Mauro Zanon

Testata: Il Foglio
Data: 14 agosto 2019
Pagina: 3
Autore: Mauro Zanon
Titolo: «Il patto francese con i terroristi di Abu Nidal per non avere guai»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 14/08/2019, a pag.3, con il titolo "Il patto francese con i terroristi di Abu Nidal per non avere guai" il commento di Mauro Zanon


Risultati immagini per abu nidal

Scommettiamo che in Francia anrà come in Italia con il nostro 'Lodo Moro'?
Stesse tecniche, stesse date, una strage per avvisare che il terrorismo arabo-palestinese non scherzava, e poi la firma dell'accordo. Inchieste ? Troppi nomi intoccabili, DC/PCI/PSI, solo Francesco Cossiga ebbe il coraggio di parlare chiaro, ma venne fatto passare per matto. Tutto insabbiato.
In Frncia succederà la stessa cosa.
L'ha raccontato per i nostri lettori in anteprima Michelle Mazel qualche giorno fa, il 10 agosto, ecco il link:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=470&id=75567

Risultati immagini per mauro zanon
Mauro Zanon

Bene ha fatto Mauro Zanon a riprendere la notizia, vedremo se in Francia andrà diversamente.


Ecco il suo articolo:

Parigi- II 9 agosto del 1982 fu una data spartiacque per la comunità ebraica francese. Sono le 13.15e il ristorante kosher Jo Goldenberg, situato all'angolo tra rue des Rosiers e rue Ferdinand-Duval, è al completo. Si mangia, si scherza, ci si gode l'estate nel cuore del Marais, epicentro della vita ebraica parigina. Poi, all'improvviso, un commando di uomini incappucciati, tutti armati, fa irruzione nel ristorante. Lanciano una granata e iniziano a sparare all'impazzata contro i cinquanta clienti seduti ai tavoli e il personale del Jo Goldenberg. Tre minuti dopo, lanciano una seconda granata, prima di dileguarsi. L'attentato di rue des Rosiers, sei morti e ventidue feriti, avvenne a due anni di distanza dall'attacco alla sinagoga di rue Copernic, quattro morti e quarantasei feriti, e per molti ebrei francesi rappresentò la fine di un'epoca di serenità. Il dossier di quell'attacco antisemita mai rivendicato, e per il quale nessuno è mai stato arrestato, è tuttora aperto sulla scrivania della giustizia francese, anche se esistono indizi concordanti che portano dritti al Consiglio rivoluzionario di al Fatah, il gruppo del terrorista palestinese Abu Nidal (la mente della strage di Fiumicino del 27 dicembre 1985, che provocò tredici morti e settanta feriti). E in questi giorni, proprio in questo senso, è arrivata la conferma da parte di chi, negli anni Ottanta, era a capo dei servizi segreti. Ma si è aggiunta anche una nuova rivelazione: "Abbiamo fatto una sorta di accordo verbale con loro (il gruppo di Abu Nidal, ndr): `Non voglio più attentati sul territorio francese e in cambio vi lascio venire in Francia. Vi garantisco che non vi succederà nulla"'. La frase, secondo quanto rivelato dal Parisien, è stata pronunciata lo scorso 30 gennaio nell'ufficio del giudice incaricato dell'inchiesta sull'attentato di rue des Rosiers da Yves Bonnet, ex patron della Direction de la surveillance du territoire (Dst), l'intelligence interna di Parigi (oggi si chiama Dgsi). Ed è la prima volta che un agente dei servizi riconosce davanti alla giustizia l'esistenza di un accordo segreto tra la Francia e Abu Nidal. Stando a quanto riportato dal Parisien, l'ex boss della Dst ha accettato di organizzare un incontro clandestino con il gruppo Abu Nidal poco dopo l'attentato di rue des Rosiers, anche se non era presente personalmente. "All'epoca sono andati i miei col laboratori al l'incontro", ha detto Bonnet al giudice. "Non li denuncerò. Sono io ad essermi assunto la responsabilità dell'accordo". L'alto funzionario, oggi ottantenne e in pensione, non ha rivelato l'identità dei terroristi visti dai suoi collaboratori, ma ha ribadito i termini del patto: i membri di Abu Nidal rifugiati all'estero potevano "venire in Francia senza alcun rischio", se "in cambio" si impegnavano a "non intraprendere nessuna aziona violenta". Una collaborazione diabolica? No, un "patto di non-aggressione", ha affermato l'ex patron dei servizi segreti interni. La Dst, sempre secondo quanto scritto dal Parisien, avrebbe inoltre permesso a due terroristi di Abu Nidal di visitare in prigione, in Francia, i due autori dell'assassinio di un rappresentante dell'Organisation de libération de la Palestine a Parigi. Infine, quando gli è stato chiesto se era stato un buon deal, ha risposto ai giudici tirando in ballo l'Italia. "Eccome se ha funzionato. Non ci sono stati più attentati a partire dalla fine del 1983, nel 1984 e fino alla fine del 1985. Che commettessero attentati in Italia, per esempio, non mi importava, l'importante è che non succedesse nulla sul suolo francese". I sopravvissuti di quell'attentato si sono detti sconvolti dalle dichiarazioni di Bonnet. "Se c'è stato un accordo occulto, è un affare di stato", ha dichiarato Avi Bitton, avvocato delle parti civili. Francis Kal ifat, presidente del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia (Crif), ha reclamato lunedì sera una commissione d'inchiesta parlamentare: "Se i fatti fossero confermati, sarebbe uno scandalo di stato senza precedenti".

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT