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Zvi Mazel/Michelle Mazel
Diplomazia/Europa e medioriente
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I moderatori, l'unità segreta di Hamas a Gaza 11/08/2019
I moderatori, l'unità segreta di Hamas a Gaza 
Commento di Michelle Mazel

Risultati immagini per confine striscia di gaza israele
Razzi contro Israele al confine con Gaza


Come spesso afferma Hamas, l'organizzazione jihadista che prese il potere a Gaza nel 2007 espellendo con una mossa rapida i rappresentanti di Fatah, le migliaia di abitanti di Gaza che manifestano ogni settimana al confine con Israele, lo fanno spontaneamente. È solo per puro caso che trovano autobus per trasportarli; quanto agli ospedali da campo che spuntano alla vigilia delle manifestazioni, è solo in previsione di vittime innocenti che l'esercito israeliano non mancherà di colpire, con il pretesto che quelle lanciano pietre, granate o esplosivi. Un’ argomentazione che la stampa occidentale di solito accetta senza batter ciglio. Ma di recente sono in corso seri negoziati con Israele, grazie ai buoni uffici e alla partecipazione attiva dell'Egitto, che non vede di buon occhio quel che sta accadendo dall'altra parte del proprio confine. Occorre quindi evitare qualsiasi incidente grave che comprometterebbe i benefici già acquisiti. Ecco perché è stata creata l'Unità di Moderazione. Si tratta di garantire, manu militari se necessario, che le manifestazioni non superino i parametri stabiliti da Hamas: mantenere la pressione su Israele evitando eccessi incresciosi. Questa unità d’élite ha un'altra funzione: deve impedire ai cosiddetti "lupi solitari" di tentare attacchi notturni a sorpresa. 
Israele, informato, può solo rallegrarsi di questa iniziativa. Sì, ma c’è un problema: come si distinguono nell'oscurità i "moderatori" dai "lupi solitari? In un deplorevole incidente, l'IDF ha così ferito a morte un moderatore la cui presenza vicino alla barriera di sicurezza aveva destato sospetti. Hamas ha reagito lanciando due razzi, Israele si è scusato senza reagire e la calma è tornata. 
Poco dopo, essendo stati avvistati altri movimenti notturni, l'IDF ha esitato a rispondere. Questa volta però non era stato un moderatore ma un terrorista ad aver aperto il fuoco, ferendo tre soldati prima di essere ucciso. Le postazioni di sorveglianza in cui le vedette si danno il cambio senza sosta, giorno e notte, sono quindi in uno stato di massima allerta.
Nella notte tra venerdì 9 e sabato 10 agosto hanno visto avanzare quattro uomini armati. Dei tiratori scelti si sono appostati e aperto il fuoco non appena il primo uomo aveva varcato la barriera, seguito da vicino dagli altri tre. All'inizio, Hamas ha protestato con veemenza, dicendo che erano dei moderatori, selvaggiamente giustiziati nell'esercizio della loro missione. Problema: erano armati di Kalashnikov e di un lanciarazzi tipo RPG, che non è proprio l'equipaggiamento standard dei moderatori. In particolare, avevano anche dei kit di pronto soccorso e abbastanza biscotti per resistere alcune ore. 
Cosa volevano fare? Le opinioni sono divergenti: o stavano per sferrare un attacco particolarmente grave, o cercavano di sequestrare vivo un soldato israeliano per poi usarlo come merce di scambio.
Per quanto riguarda Hamas, abbandonata la tesi dei moderatori, ora afferma che sono stati dei coraggiosi giovani gazawi che avevano deciso di fare qualcosa contro il nemico e che hanno agito da soli, completamente da soli. Hamas non dice come si siano procurati le armi né come abbiano potuto sfuggire alla vigilanza dei moderatori.

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Michelle Mazel scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron".

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