Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 09/08/2019, a pag.18 con il titolo "Esplosione sul sommergibile nucleare. Allarme radiazioni" la cronaca di Marta Ottaviani.
Marta Ottaviani Putin allo specchio
Paura nel nord della Russia, in un'estate che sembra particolarmente problematica per il Paese più esteso del mondo. Un'esplosione in una fabbrica che ospita sottomarini nucleari ha provocato due morti e sette feriti. Le autorità locali hanno dichiarato che «le radiazioni hanno subito un breve incremento» per poi scendere nelle ore successive. La deflagrazione è avvenuta a Nyonoksa, sulla costa del mar Bianco, non lontano da Arcangelo, uno dei distretti più importanti nel nord del Paese, già nota per test sulla contaminazione radioattiva delle navi. Le autorità locali hanno aggiunto che l'esplosione si è verificata durante un esperimento su un motore a propellente liquido, provocando il ferimento di sei addetti del ministero della Difesa e un tecnico. «Due persone sono morte in seguito alle ferite riportate». I livelli di radiazione nell'area sono «aumentati di tre volte» subito dopo l'incidente, secondo fonti dei servizi d'emergenza. L'informazione è stata smentita dal Cremlino: «Nessun rilascio nell'atmosfera».
La tragedia del Kursk Il mar Bianco e il mare di Barents sono tristemente noti alle cronache non solo per i numerosi episodi poco chiari, ma soprattutto per la tragedia del Kursk, il sottomarino nucleare nel quale, nell'agosto del 2000, 118 membri dell'equipaggio morirono di freddo e soffocati a 108 metri di profondità a poco più di 100 chilometri dalla costa di Severomorsk. Si tratta della più grande tragedia navale di epoca post sovietica, che ebbe una grande eco dentro e fuori i confini nazionali. Lo scorso 14 luglio, sempre nel mare di Barents, 14 marinai sono morti in un incendio a bordo di un sottomarino nucleare sul quale le autorità sono stare molto parche di particolari. Per la Russia si tratta di un'estate particolarmente calda e difficile. Da settimane, la Siberia centro settentrionale è interessata da incendi senza precedenti, che hanno coinvolto oltre quattro milioni di ettari di foreste e che avranno conseguenze climatiche importanti anche a livello mondiale. Nei giorni scorsi, poi, un'esplosione in un deposito militare ha ucciso una persona e ne ha ferite altre 13. Le autorità si sono affrettate a sottolineare che la deflagrazione, avvenuta ad Achinsk, a circa 200 km da Krasnojarks, non aveva implicazioni sulla salute dei residenti. Nonostante questo, la popolazione nel raggio di circa 10 chilometri è stata evacuata.
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