Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 09/08/2019, a pag.19 con il titolo "Soldato israeliano ucciso a coltellate. Hamas e Jihad esultano da Gaza" il commento di Leonardo Martinelli.
A destra: Dvir Sorek, ucciso a 19 anni da terroristi arabi palestinesi
Solo La Stampa e La Repubblica (con una pagina intera che però non riprendiamo) dedicano articoli degni di questo nome oggi all'assassinio dello studente soldato israeliano, diciannovenne, da parte di terroristi arabi palestinesi.
Le seguenti testate non pubblicano neanche una riga:
Corriere della Sera: incredibile questa omissione sul giornale più venduto in Italia
Libero
Gazzetta del Mezzogiorno
Gazzetta di Bari
Nazione/Carlino/Giorno
Il Dubbio
Italia Oggi
Il Messaggero
Il Secolo XIX
Il Tempo
Questi quotidiani dedicano invece poche righe redazionali alla notizia:
Il Fatto Quotidiano
Il Manifesto (nella sezione intitolata "Brevi brevissime")
Il Giornale: con una corrispondente del livello di Fiamma Nirenstein a Gerusalemme,ci aspettavamo una pagina intera dedicata alla notizia. Invitiamo i nostri lettori a protestare scrivendo alla email segreteria@ilgiornale.it
Il Sole24Ore, che titola "Incursione delle truppe israeliane nei Territori" queste pochissime righe: "Raid delle truppe israeliane in un villaggio palestinese, in Cisgiordania, dopo l'accoltellamento di un soldato di 19 anni nei pressi di un insediamento ebraico".
In una sola frase un concentrato di disinformazione che rovescia la realtà, scrivendo di "raid" di Israele e anteponendo questa notizia a quella dell'assassinio del giovane israeliano, definito riduttivamente "soldato" e accostato a un "inseiamento ebraico". Vergogna!
Ecco l'articolo della Stampa:
Leonardo Martinelli
Il cadavere di Dvir Sorek, 19 anni, un soldato israeliano, è stato ritrovato ieri mattina nel kibbutz religioso Migdal Oz, vicino a Betlemme, e a breve distanza dal collegio rabbinico dove studiava. È stato pugnalato a più riprese. Era in borghese e disarmato. Con sé aveva alcuni libri acquistati mercoledì a Gerusalemme, anche l'ultimo romanzo di David Grossman, che voleva regalare a uno dei rabbini che lo seguiva. «Mi si spezza il cuore», ha subito detto lo scrittore. Agli studi religiosi il giovane alternava l'addestramento militare. In questa parte della Cisgiordania è subito scattata la caccia all'uomo, mentre da Gaza Hamas e la Jihad islamica esultavano. Per loro l'atto (che non è stato ancora rivendicato) conferma la determinazione del popolo palestinese a lottare «per la rimozione definitiva dell'occupazione e per l'espulsione di tutti i coloni». Anche il premier Benyamin Netanyahu è intervenuto. In visita nell'insediamento ebraico di Beit El, vicino a Ramallah, dove ha collocato la prima pietra per la costruzione di un nuovo quartiere di 650 alloggi, ha detto: «Il terrorismo vorrebbe sradicarci e noi invece piantiamo. Vorrebbe distruggerci e noi costruiamo». Ha pure ricordato che il nonno del giovane era rimasto ucciso vent'anni fa in un attentato terroristico palestinese. Il premier, che deve affrontare elezioni legislative il prossimo 17 settembre ha parlato di «atto terroristico» a proposito del giovane soldato. Intanto 2.300 nuovi alloggi negli insediamenti ebraici in Cisgiordania sono stati da poco autorizzati.
Un terrorista arabo palestinese
Un sito palestinese festeggia L'attentato è avvenuto mentre nei Territori sale il fervore religioso: domenica inizierà per i musulmani la festa del sacrificio, quando è tradizione sgozzare un agnello. E in un sito web palestinese la fotografia del soldato accoltellato a morte è stata accostata proprio a un agnello. In Cisgiordania la tensione resta palpabile. Lo Shin Bet, il servizio di intelligence interno, ha già sventato un attentato suicida progettato a Gaza da Hamas e che doveva avere luogo a Gerusalemme. Sul luogo dell'assassinio le immagini delle telecamere di sicurezza vengono passate al setaccio. Il corpo di Dvir, che era originario di Migdal Oz, è stato ritrovato a breve distanza dalla fermata dell'autobus che l'avrebbe riportato da Gerusalemme. Non è chiaro se sia stato ucciso sul posto o se il cadavere vi sia stato portato successivamente. «Dvir era un giovane che credeva che ogni persona sia stata creata nell'immagine di Dio – ha detto uno dei rabbini che gli impartiva lezioni -, quale che sia la sua religione».
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