L'avevo conosciuta alcuni anni fa a casa del fratello, a due passi da casa mia, qui a Rehovot. Una signora tranquilla, schiva, un po' timida. Parlava dei suoi nipotini e aveva accanto il figlio, un ragazzo diverso molto attaccato alla mamma che era palesemente il suo unico punto di riferimento.
Bianca era nata a Fiume e la sua famiglia aveva vissuto le tragedie di tutti gli ebrei europei, fughe e trasferimenti di citta' in citta', di paese in paese fino a quando nel 1968 e' salita in Israele e qui l'attendevano altre tragedie, altre guerre e altre paure, Il destino degli ebrei.
Chi la conosceva sa che era una persona gentile che aveva dedicato la sua vita alla famiglia e al figlio che piu' di ogni altro aveva bisogno di lei.
Mercoledi' Bianca era in compagnia di un'altra mamma che come lei si occupava dell'Istituzione per ragazzi autistici, sono salite sull'autobus e con loro e' salito un giovane travestito da ebreo religioso. Lo avranno notato? Lo avranno guardato? forse gli avranno anche sorriso, chissa', forse avranno guardato in faccia il loro assassino inconsapevoli di essere , insieme ad altre 15 persone , le prossime vittime dell'odio.
Una mamma e una nonna come tante, una mamma che aveva ancora tanto amore da dare, una nonna che avrebbe voluto veder crescere i suoi nipotini, quei nipotini di cui mi parlava , sorridendo, un sabato di tanti anni fa.
Aveva vissuto le vicissitudini del popolo ebraico , Bianca, e lo ha fatto inconsapevolmente fino alla fine quando, come fosse predestinata, ha condiviso fino all'estremo il destino degli ebrei, essere assassinati per odio. Semplice inutile maledetto odio.
In nome di questo odio "ammazzeremo fino all'ultimo ebreo" Bianca e' stata disintegrata, e' stata spazzata via dalla sua famiglia e da quel figlio che ai funerali piangeva inconsolabile.
L'hanno riconosciuta dall'esame del DNA perche' il suo assassino, come i nazisti, ha voluto cancellarla col fuoco.
Zichrona' li vracha' , riposa in pace, Bianca Kauders, assassinata e innocente come un fiore.