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Gentilissima Signora Fait, l'amicizia fra Eugenio Pacelli e Guido Mendes, nata al Liceo Visconti di Roma, è nota da decenni, quantomeno da quando quest'ultimo, alla morte di Pio XII, ne parlò in un'intervista al Jerusalem Post. Fu lo stesso Mendes a rievocare la partecipazione dell'amico ad una cena di Shabbat (esperienza non molto comune per un cattolico alla fine dell'Ottocento) ed il suo interesse per la teologia ebraica. Anche la notizia dell'aiuto del card. Pacelli a Mendes e famiglia per lasciare l'Italia dopo le leggi razziali è nel Dizionario Biografico degli Italiani Treccani. Qualunque giudizio si voglia dare di Pio XII (che, alla fine, si riduce a chiedersi se avrebbe o no dovuto rischiare di esporre i cattolici a rappresaglie e persecuzioni da parte nazista, come già era capitato agli sventurati cattolici inglesi dopo la scomunica di Elisabetta I), non vi è ragione di dubitare dell'amicizia con Guido Mendes né di accusare la stampa cattolica di riscrivere la storia. Con i più cordiali saluti, Annalisa Ferramosca **************************** Trovo del tutto oltraggioso che IC ospiti articoli così virulenti nei confronti di un Papa che ha vissuto in tempi tempestosi e ha fatto più di tanti Ebrei sopratutto di quelli lontani dalle grinfie naziste, non solo per porre in salvo tani ebrei ma anche per evitare ulteriori ritorsioni nei confronti dei cattolici. IC perde di credibilità quando ospita simile spazzatura storica. Giovanni Battista Vargiu Gentile Annalisa e Gentile Battista, Un cordiale shalom |
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