Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 15/07/2019, a pag.16, con il titolo "Proteste anti-Putin per le elezioni. Arrestati i leader dell'opposizione", il commento di Giuseppe Agliastro.
Giuseppe Agliastro
Proteste contro Putin in Russia
In Russia è tempo di proteste. Più di mille persone si sono radunate ieri nel centro di Mosca per contestare l'esclusione di numerosi dissidenti dalle elezioni comunali dell'8 settembre. La polizia russa ha risposto ancora una volta col pugno di ferro, trascinando nelle camionette decine di persone: almeno 38 stando ai dati pubblicati ieri sera dall'Ong Ovd-Info. Ma il bilancio alla fine potrebbe essere ben più alto. Tra i fermati ci sono anche importanti leader dell'opposizione come Ylià Yashin e Lyubov Sobol. Alcuni testimoni denunciano inoltre episodi di violenza ingiustificata da parte degli agenti.
La Commissione elettorale ha escluso dalla competizione molti dissidenti, sostenendo che non siano riusciti a raccogliere le 4. 500 firme necessarie a candidarsi al Consiglio comunale e che alcune firme fossero false. Questo avviene non solo a Mosca, ma in molte altre città e regioni dove tra due mesi si svolgeranno le elezioni locali. In Russia vige infatti una legge che obbliga chi non appartiene a un partito presente alla Duma a raccogliere un gran numero di firme per la candidatura. Un modo per rendere ancora più difficile l'accesso dell'opposizione alle istituzioni.
Vladimir Putin
Il voto amministrativo di settembre
Ylià Yashin e altri oppositori di spicco hanno quindi deciso di scendere in piazza e far sentire la propria voce. La manifestazione è partita come un incontro con gli elettori, ma si è presto trasformata in un corteo che ha attraversato il centro della capitale. I dimostranti si sono presentati davanti al municipio e hanno bussato simbolicamente al gigantesco portone di ingresso. «Facciamo sì che questo sindaco cinico e bugiardo ascolti le nostre voci», ha detto Yashin riferendosi al primo cittadino di Mosca: l'alleato di Putin, Sergey Sobyanin. «Putin è un ladro!», «Questa è la nostra città!», urlavano i manifestanti. Dal municipio, il corteo si è poi spostato davanti alla sede della Commissione elettorale. Alcuni manifestanti intendevano trascorrere lì la notte, qualcuno aveva persino montato delle tende. Ma in quel momento la polizia ha iniziato ad arrestare.
Il voto di settembre è un'importante prova per Putin. La popolarità del leader del Cremlino è notevolmente calata a causa dei problemi economici e della detestata riforma delle pensioni varata lo scorso anno. Un recente sondaggio rivela che il 68% dei russi approva l'operato di Putin: un po' meglio del 64% di pochi mesi fa, ma l'87% del 2014 appare ormai un lontano miraggio per il presidente russo.
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