La cinica e ignobile propaganda palestinese di Linda Sarsour
Commento di Deborah Fait
A destra: Linda Sarsour
Quasi quotidianamente escono notizie sulle attiviste americane di sinistra, musulmane, antisemite, odiatrici di Trump e portatrici sane di menzogne. Una delle più famose è , in questi giorni, Linda Sarsour, fanatica antiisraeliana, organizzatrice del movimento razzista Black Lives Matter, bravissima nel diffondere propaganda facendola passare per verità. Come quasi tutti i palestinesi che si occupano di politica, la Sarsour è provvista di un'assoluta mancanza di etica e di una buona dose di cinismo, capace di raccontare le bugie più assurde con grande naturalezza. Tipico della propaganda palestinese. Mi riferisco alle sue dichiarazioni su Gesù "palestinese" di cui IC ha pubblicato il commento di Michelle Mazell http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=470&id=75225 .
Quello che la Sarsour sta facendo, come altre sue colleghe americane di fede islamica, è semplicemente becera propaganda per convincere i suoi followers su Twitter che gli ebrei non hanno nessun legame con Israele. Gli ebrei non sono mai esistiti quindi Israele non è mai esistito. Un tweet viene letto da migliaia di persone, è il mezzo migliore per fare propaganda, per lanciare provocazioni, per delegittimare Israele e il popolo ebraico.
Gesù in versione palestinese
Non servono armi per combattere questa guerra infame, basta tanto pelo sullo stomaco, una lingua biforcuta e una tastiera. I lettori devono sapere che scrivere "Gesù era palestinese" non è un'ingenua affermazione di chi ignora la storia ma un vero e proprio tentativo di rimpiazzare la teologia e il legame millenario degli ebrei con la Terra di Israele. Semplice, si rimpiazza la parola ebreo con palestinese e il gioco è fatto, la storia biblica di 3000 anni viene cancellata con un colpo da maestro e, attraverso i social viene letta, accettata e digerita da milioni di persone. La storia di Gesù non appartiene solo agli ebrei ma è anche il fondamento del cristianesimo e allora mi stupisco che dal mondo cattolico non si alzi nessuna protesta contro la blasfemia della Sarsour. Il Papa non ha proprio nulla da dire sulla falsificazione storica di colui che, secondo la dottrina cattolica, dovrebbe rappresentare in terra? Nessuno si indigna che i palestinesi neghino e tarocchino i Vangeli oltre che la Bibbia ebraica? Gesù non sarebbe solo palestinese ma anche il "loro" primo martire, come disse un membro di Fatah nel 2016 "Gesù fu il primo palestinese e il primo martire". Chi ha avuto l'idea diabolicamente geniale di trasformare Gesù da ebreo in palestinese fu lui, l'assassino seriale, colui che fece ammazzare migliaia di ebrei riuscendo a vendersi come innocente portatore di pace, lui, Arafat! L'unico terrorista al mondo ad essere portato in trionfo come fosse il Papa, l'unico assassino follemente amato in Europa. Il solo uomo ad avere ufficialmente licenza di uccidere da parte dei governi europei, tutti, nessuno escluso, prostrati ai suoi piedi. Io penso che le dichiarazioni della Sarsour siano accettate con una pericolosa superficialtà, sono anni che i palestinesi tentato di riscrivere la storia sostituendo la verità con la fantasia e la loro sporca propaganda è andata a buon fine, purtroppo, grazie all'accettazione del mondo di tutto ciò che dicono e di tutto ciò che fanno. Il risultato della loro propaganda è stata la decisione dell'UNESCO di cancellare i nomi ebraici dei siti storici, esistenti mille prima dell'avvento dell'islam, con altrettanti in lingua araba, del tutto inventati. Questo è avvenuto nel silenzio generale, non una parola da parte della Chiesa per questa totale mancanza di rispetto per la verità storica che, automaticamente, disconosceva gli stessi siti vissuti da Gesù. Un'indifferenza che lascia interdetti, una servile accettazione dell'imbroglio più perverso e blasfemo, specchio di questi tempi in cui i valori e le radici valgono meno di zero. E' molto preoccupante, nel momento in cui si permette a una qualsiasi fanatica di riscrivere la Bibbia su Twitter e si accetta di cambiare l'etnia e la religione e la storia della vita di Gesù, significa che tutto è perduto e che il mondo occidentale è pronto ad essere islamizzato.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"