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L'ambasciatore inglese in Usa 12/07/2019

Gentilissima Signora Fait,
la cosa più grave del caso dell’ambasciatore britannico a Washington è che i giudizi negativi sul presidente degli Stati Uniti sono stati espressi in comunicazioni riservate dirette al Governo o al Ministero degli esteri britannico (“diplomatic cables”), finite ancora non si sa come sulla stampa. Da che esiste la diplomazia, gli ambasciatori scrivono al proprio Governo cose che mai potrebbero dire pubblicamente sul conto dello Stato in cui operano e delle relative pubbliche autorità: relazioni coperte dal più rigoroso segreto, che solo gli storici di epoche successive possono, a volte, ritrovare negli archivi. Perciò, il primo interrogativo, per il Governo britannico, è quale sia lo stato del suo servizio diplomatico, a cominciare dalla capacità di evitare fughe di notizie dalle sue ambasciate e la divulgazione di ciò che solo il Governo stesso dovrebbe leggere.

 Con i più cordiali saluti,
Annalisa Ferramosca

Gentile Annalisa,

Quando accadono queste cose mi chiedo se siano dovute a mancanza di professionalità, a semplice stupidità oppure se si tratta di gaffes volute per creare imbarazzo. La fuga di notizie è un problema che si verifica troppo spesso per pensare si tratti di semplice ingenuità o incapacità. Le parole dell'ormai ex ambasciatore a Washington dimostrano chiaramente che il signor Darroch dovrebbe cambiare professione, la diplomazia non è fatta per lui e certamente non era adatto a svolgere il suo servizio nella capitale USA. Forse sarebbe stato meglio se lo avessero mandato a rappresentare l'Inghilterra in qualche sperduta comunità dove non avrebbe potuto creare problemi diplomatici e fare troppi danni.

Un cordiale shalom

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=75243&fbclid=IwAR15hnEeLOVD2MGz64ZfFGr9Yx5JdZLuUT0Iku_iElqraTKgcxkiB5LGMrY  


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