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La Stampa Rassegna Stampa
12.07.2019 Usa verso le presidenziali 2020: Joe Biden comincia male e accusa Trump
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Stampa
Data: 12 luglio 2019
Pagina: 10
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Il manifesto di Joe Biden alleanze, diritti e ambiente: 'Trump distrugge la Nato'»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 12/07/2019, a pag.10 con il titolo "Il manifesto di Joe Biden alleanze, diritti e ambiente: 'Trump distrugge la Nato' " il commento di Paolo Mastrollilli.

Secondo il democratico Joe Biden, candidato per le presidenziali 2020, "trump distrugge la Nato". Una affermazione falsa perché Trump ha dimostrato di essere disposto a dialogare con tutti gli interlocutori ma, nello stesso tempo, di mantenere una linea ferma non disposta a piegarsi alle peggiori dittature del pianeta. Biden una replica di Obama.

Ecco l'articolo:

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Paolo Mastrolilli

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Joe Biden, Donald Trump

«Ah, sei italiano? Quindi hai visto cosa sta succedendo nel tuo Paese, a causa della collaborazione con la Russia».
Il candidato presidenziale democratico Joe Biden ha appena finito il primo discorso della sua campagna dedicato alla politica estera, in un contesto accademico ristretto, al Graduate Center della City University of New York di Manhattan. Gli invitati sono poco più di cento, e quindi il candidato si ferma a stringere mani, scattare selfie, e rispondere a qualche domanda.
Mi metto in fila, e siccome durante il discorso ha criticato il presidente Trump per come sta danneggiando le alleanze degli Usa, quando viene il mio turno gli chiedo se teme che la linea del capo della Casa Bianca stia minacciando di distruggere la Nato, che attraverso le amministrazioni democratiche e repubblicane ha garantito sicurezza e stabilità all'Europa per settant'anni, favorendo anche il nostro sviluppo economico e la prosperità. Biden aggrotta le sopracciglia, e risponde preoccupato: «Lo credo, lo credo davvero. Ho detto che se Trump verrà rieletto, la Nato potrebbe non sopravvivere al suo secondo mandato. Sta mettendo a rischio la nostra sicurezza, quella degli alleati, e l'intera stabilità globale». A quel punto gli dico che questi temi ci riguardano da vicino, perché sono italiano. Lui, che ama il nostro Paese dove viene spesso, alza lo guardo e allarga gli occhi: «Ah, sei italiano? Quindi hai visto cosa sta succedendo nel tuo Paese, a causa della collaborazione con la Russia». Evidentemente l'eco dell'audio di Gianluca Savoini a Mosca è arrivato anche alle sue orecchie, e Biden lo interpreta come una prova dello sgretolamento della Nato. Intende dire che stanno cercando di comprarci? Lui fa una faccia da irlandese scafato che basta a demolire la necessità di porre la domanda, saluta, e passa al prossimo invitato.

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Il discorso era cominciato con la promessa di capovolgere diametralmente le priorità degli Usa: «Dicono che non votiamo in base alla politica estera, ma mai come oggi la politica estera è politica interna, e viceversa». Questo per l'instabilità del mondo, favorita dalla linea America First di Trump: «Non possiamo permetterci altri quattro anni di politica estera via Twitter, il pericolo è estremo. Mai come oggi c'è stato bisogno di tenere i Paesi insieme, invece di dividerli. Se gli Usa non esercitano questa leadership, qualcun altro occuperà il vuoto che abbiamo lasciato. Oppure nessuno si farà avanti, e saremo governati dal caos». Perciò lui lancia questa proposta: «Nel primo anno della mia presidenza, se verrò eletto, organizzerò e ospiterò un summit globale per le democrazie. Lo scopo sarà rilanciare le democrazie liberali, che sono minacciate ovunque. Putin le considera obsolete proprio perché conosce la loro forza. Nello stesso tempo il vertice punterà a rilanciare le alleanze e la collaborazione tra gli stati, perché nessun paese può pensare di risolvere da solo i gravi problemi transnazionali che ci minacciano».
Scendendo nei dettagli, Biden indica le sue priorità: rilanciare l'alleanza con la Nato e l'Europa, anche per fronteggiare meglio Russia e Cina, dopo l'offensiva trumpiana dei dazi che «ha raggiunto solo l'obiettivo di far soffrire migliaia di persone». Rientrare nell'accordo di Parigi, perché «se non affrontiamo bene l'emergenza dei cambiamenti climatici, non resterà molto altro da fare». Resuscitare l'accordo nucleare con l'Iran, se Teheran tornerà a rispettarlo, puntando però ad allungarlo e rafforzarlo. Ritirare più truppe possibile dal Medio Oriente, focalizzando l'attenzione sulla lotta al terrorismo di Al Qaeda e Isis, ma «garantendo la protezione di Israele, qualunque sia il nostro disaccordo con l'attuale amministrazione». Togliere l'appoggio all'Arabia Saudita per la guerra in Yemen, «che la danneggia, e smettere l'abbraccio coi dittatori». Tornare a praticare l'accoglienza sull'immigrazione, perché «il fenomeno globale in corso non si ferma negando i nostri valori fondanti». Una rivoluzione rispetto al presente, per riscoprire la normalità del passato.

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