Shaul Mofaz, ministro della difesa israeliano, ha dato disposizioni affinche' vengano mandati a casa 8000 dei 12.000 riservisti richiamati in servizio per il periodo di emergenza dovuto all'attacco all'Iraq.
In Israele siamo ancora in stato di all'erta anche se ormai pochissimi escono di casa colle maschere antigas e se quasi tutti, me compresa, hanno tolto i fogli di nylon dalle camere sigillate.
Ricordiamo con sollievo i primi giorni di guerra e la paura dell'attacco e un grosso peso ci e' stato tolto dal cuore perche' e' finito l'incubo delle armi chimiche incominciato 12 anni fa con i 39 scud su Tel Aviv e con esso sono forse finite anche le disgrazie degli iracheni.
Grazie America!
La guerra e' vinta, gli americani sono arrivati a Bagdad, gli inglesi sono a Bassora, non si sa se Saddam e figli siano vivi o morti. Speriamo tutti ardentemente che siano rimasti sotto le bombe e credo che questo sia il sogno segreto di gran parte del popolo iracheno che accoglie i liberatori con grandi saluti e grida di gioia e, finalmente, si vedono i primi ragazzini giocare spensierati a pallone per le strade per fermarsi sorridendo al passaggio dei convogli degli angloamericani.
Vorrei spendere due parole sui famosi sosia del raiss iracheno e dei suoi degni figlioli, sosia di cui si e' tanto parlato senza mai soffermarsi a pensare a quanto terribile debba essere stata la loro vita, senza famiglia, senza privacy, sempre pronti ad obbedire agli ordini, pena la morte. Una vita dura e pericolosa, improntata a puro terrore, in balia degli umori dei loro padroni, costretti ad essere costantemente a disposizione e a subire ciecamente qualsiasi desiderio anche il piu' abbietto.
Uno dei sosia di Kusai, figlio del raiss, era un suo ex compagno di scuola, fu praticamente sequestrato e portato a palazzo , sottoposto a plastica facciale per rendere piu' appariscente la somiglianza, costretto a vivere perennemente a fianco del suo degenerato padrone, noto per essere un maniaco stupratore, un bravo ragazzo che usava scegliersi le amanti indicandole per la strada, le faceva catturare e, dopo averle usate, le faceva uccidere.
Questo schiavo-sosia-compagno di scuola di cui si ignora il nome , ha subito negli anni ben undici attentati, diretti contro Kusai, e porta in corpo nove pallottole, pare sia riuscito a fuggire e probabilmente tentera' di sottoporsi a una seconda operazione di plastica facciale per poter ritornare quello di prima almeno nell'aspetto se non nell'animo.
La vita grama dei sosia-schiavi e' finita, la liberta' e' arrivata anche per loro, niente piu' paura di attentati o di essere mandati a morte per aver scontentato il tiranno e i suoi degenerati rampolli o per aver suscitato l'invidia dei pretoriani del regime.
E' quasi certo che sia morto sotto i bombardamenti di Bassora il famigerato Ali' il chimico, cugino del raiss, responsabile della morte per gas di almeno mille curdi.
Che sia stata distrutta questa famiglia di abbietti assassini che ha tenuto nel terrore per piu' di vent'anni un intero Paese?
Auguriamoci di si e auguriamoci che il popolo iracheno abbia nel prossimo futuro liberta', tranquillita' e benessere e quando questo avverra' non sara' certamente per merito dell'Europa.