Dopo l'11 settembre e il terrore che l'attacco alle Towers ha provocato nell'animo dell'America ecco che adesso i soldati che combattono in Iraq devono confrontarsi col terrore degli attacchi suicidi.
Pare che migliaia di martiri , shahidim, abbiano raggiunto l'Iraq per andare ad immolarsi, autoesplodendosi, nelle vicinanze dei soldati della coalizione che stanno dando compresibilissimi segnali di paura sparando anche quando potrebbero farne a meno.
I kamikaze provengono tutti dai paesi arabi e tra essi la percentuale piu' alta e' costituita da palestinesi, residenti in Libano e Giordania, con una grande esperienza di "martirio" visto che lo sperimentano da anni contro bambini, donne e civili inermi in Israele.
Il termine Kamikaze trae origine dal giapponese e significa Vento divino. Deriva dal nome del tifone che nel 1281 distrusse la flotta mongola, mentre tentava l'invasione del Giappone.
Durante la Seconda Guerra Mondiale i kamikaze giapponesi erano tutti soldati volontari che si lanciavano contro obiettivi militari americani, mai su obiettivi civili. Per questo motivo ho sempre contestato l'uso del termine per i bombaroli suicidi palestinesi che di nobile, se mi e' concesso il termine che eventualmente potrebbe essere usato per i giapponesi, non hanno niente trattandosi di semplicissimi fanatici assassini pronti ad immolarsi per l'odiato Israele e l'amato Allah, ammazzando innocenti indifesi purche' ebrei.
Quello che sta succedendo in Iraq e' per noi in Israele un deja' vu, tutto come da copione, compreso il terrore dei soldati e la disperazione della popolazione.
Combattere questo tipo di guerre non e' semplice, combattere in mezzo alla popolazione significa fare tanti morti, nei posti di blocco possono accadere incidenti cioe' di sparare contro civili scambiati per terroristi.
Israele da due anni vive lo stress dei soldati angloamericani e capisce la paura e la preoccupazione, noi abbiamo vissuto questo quotidianamente per due anni e non e' ancora finita. Sono esperienze che lacerano profondamente e aveva ragione la Madre dell' Israele moderno, la grande Golda, a dire " non perdonero' mai gli arabi di aver trasformato gli ebrei in soldati"
Nessun paese al mondo puo' comprendere la situazione dei soldati della coalizione meglio di Israele.
Speriamo che americani ma soprattutto gli inglesi, dopo questa esperienza, incomincino finalmente a capire Israele