IC7 - Il commento di Davide Romano
Dal 1° al 6 luglio 2019
I due antisemitismi
14 maggio: donna ebrea accoltellata in Svezia.
24 maggio: il cimitero ebraico di Bordeaux viene vandalizzato
7 giugno: un rabbino ortodosso insultato e inseguito a Dusseldorf
16 giugno: un 20enne ebreo insultato a Berlino viene fatto oggetto di sputo.
19 giugno: un turista americano picchiato dopo avere detto di essere ebreo a Berlino
2 luglio: accoltellatore cerca di tagliare la testa a ebreo ortodosso a Londra
Queste sono le notizie degli ultimi due mesi dall'Europa del nuovo millennio. Dove dal 2006 a oggi 13 ebrei sono stati uccisi in quanto ebrei. I killer? tutti di origine musulmana. Ma il pericolo per il popolo di Israele non viene mai da una parte sola. Gli ebrei - contrariamente a altre minoranze - sono storicamente vittime del fuoco incrociato di estremisti sia politici sia religiosi. Estrema destra e estrema sinistra politica per esempio, sono unite nell'odio anti ebraico (e antisionista) così come i fanatici religiosi cristiani e musulmani.
Dry Bones, di Yaakov Kirschen: "Non uccidiamo gli ebrei perché siamo antisemiti... ma perché siamo contro Israele!"
Negli USA per esempio, è l'estrema destra suprematista cristiana che nell'ultimo anno ha ucciso 12 ebrei con due diversi attentati in sinagoghe. In Europa l'estremismo islamico, negli USA la destra suprematista. Sono due minacce diverse che vanno entrambe affrontate a viso aperto. Senza infingimenti e senza timori di infrangere il politicamente corretto. Ma attenzione: le cose possano rapidamente cambiare. L'islam radicale può colpire gli ebrei in USA, e altrettanto possono fare i neonazisti in Europa. Non sarebbe poi così strano, se si conosce la storia. Attenzione dunque a sentire un estremismo meno pericoloso dell'altro. Purtroppo sono entrambe ideologie violente, e non bisogna fare sconti a nessuno. O rischiamo di pagare col sangue ogni errore. Viviamo tempi di polarizzazione delle opinioni, ma il mondo ebraico e dei suoi amici non può concedersi tale lusso. Non può farlo chi ha memoria del passato del proprio continente. E non può farlo nemmeno chi conosce la storia mediorientale, viste le condizioni in cui gli ebrei hanno dovuto vivere per secoli nella terra d'islam. Per non parlare del destino degli israeliani di oggi, sempre costantemente demonizzati e attaccati dal radicalismo islamico di Hamas, Hezbollah, ecc. Lo ricordo spesso: gli ebrei sono quasi sempre i primi a essere colpiti, ma mai gli ultimi. La storia insegna che dopo gli ebrei tocca sempre alle altre minoranze. Anche se ogni volta qualcuno si illude che non sia così. Se guardiamo a quanto successo agli ebrei cacciati dal mondo arabo-islamico dopo la seconda guerra mondiale, e al triste destino dei cristiani di oggi....pare proprio che avesse ragione Alessandro Manzoni quando scriveva "La storia insegna che la storia non insegna nulla".
Davide Romano
Conduttore televisivo, scrittore, collabora con La Repubblica - Milano