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La Stampa Rassegna Stampa
05.07.2019 Teheran: espulsa cantante inglese, voleva cantare in pubblico
Non si segnalano proteste dal mondo femminista, cronaca di Alfonso Bianchi

Testata: La Stampa
Data: 05 luglio 2019
Pagina: 16
Autore: Alfonso Bianchi
Titolo: «Teheran: La cantante britannica Joss Stone fermata e espulsa»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 05/07/2019, a pag.16 con il titolo "Teheran: La cantante britannica Joss Stone fermata e espulsa" la cronaca di Alfonso Bianchi

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Joos Stone, fermata e espulsa

Notizia di poco interesse, esce oggi su un solo quotidiano, la Stampa. Non si segnalano proteste dal mondo femminista, criticare l'Iran e le sue leggi mostruose - in queto caso contro le donne - significherebbe esse islamofobi, secondo chi (s)ragiona in questo modo in Occidente- quindi la regola è: SILENZIO.

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Alfonso Bianchi

Avrebbe dovuto essere la 200esima e ultima tappa del suo Total World Tour con cui puntava a suonare in tutti i Paesi del mondo, ma le autorità iraniane le hanno impedito di realizzare il suo obiettivo. Joss Stone è stata fermata all'aeroporto ed espulsa dall’Iran a poche ore dal suo arrivo nel Paese asiatico. A denunciare il fatto è stata la 32enne cantante britannica in un video postato su Instagram e girato nell'aeroporto di Kish, isola che si trova di fronte alla costa meridionale dell’Iran, zona franca e unico posto nel Paese che gli stranieri possono visitare senza bisogno di un visto. «Siamo arrivati in Iran, ci hanno arrestati e poi espulsi», ha denunciato. «Eravamo consapevoli che non ci sarebbe potuto essere un concerto pubblico perché sono una donna ed è illegale in questo Paese. Personalmente non mi piace l’idea di finire in una prigione iraniana, né cerco di cambiare la politica dei Paesi che visito, né voglio mettere in pericolo altre persone», ha scritto nel post in cui ha in qualche modo assolto le guardie di frontiera sottolineando che sono state molto gentili nei suoi confronti e che le hanno chiesto scusa più volte. Solo con il velo In Iran alle donne è vietato danzare e cantare come soliste in pubblico ed è permesso solo recitare, indossando naturalmente il velo. A maggio la cantante Negar Moazzam è finita nei guai per essersi semplicemente esibita davanti a un gruppo di turisti nel villaggio di Abyaneh. Le autorità di Teheran hanno però negato che nel caso di Stone si sia trattato di un tentativo di impedirle di cantare. L’emittente statale Irib, citando una dichiarazione della polizia, ha affermato che la donna non aveva la documentazione necessaria per entrare nel Paese, ha negato che fosse stata arrestata e ha spiegato che è stata deportata su un volo per gli Emirati Arabi Uniti «in linea con i regolamenti» dello Stato. La cantante, il cui singolo di maggio successo è stato «You Had Me», fa anche parte della gruppo SuperHeavy insieme a Mick Jagger dei Rolling Stones, Dave Stewart degli Eurythmics e Damian Marley. Nel 2014 decise di voler visitare ed esibirsi in tutti i Paesi del mondo e di collaborare con musicisti locali. Addirittura ha suonato in Paesi dilaniati da anni di guerra civile come Yemen, Siria e Libia. Il suo obiettivo, ha spiegato, è sempre stato di «portare un sensazioni positive con quello che ho da dare e di mostrare a chi vuole vederle, le cose belle del nostro mondo». In Iran non ci è riuscita.

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