" col nostro sangue e le nostre anime noi difenderemo Saddam"
Anche questa volta, come accadde nel 1991, i palestinesi sono scesi in piazza per inneggiare a Saddam Hussein bruciando bandiere americane e israeliane.
Sono migliaia in tutte le citta' palestinesi dalla Cisgiordania a Gaza, uomini, donne , bambini urlanti "Morte all'America, morte a Israele, morte a Bush e a Sharon". Morte a tutti, insomma.
Allora uno si chiede se non sono stufi di guerra e di violenza, se non ne hanno avuto abbastanza, se non c'e' limite al desiderio di sangue palestinese. Non impareranno mai, proprio mai che la violenza non paga? Da quarant'anni urlano "a morte" senza pensare che se si dedicassero alla vita e al dialogo avrebbero ottenuto tutto il possibile da Israele e oggi avrebbero sicuramente uno stato.
A Jenin, Ramallah, Tulkarem, Bet lechem, Gaza le strade e le piazze sono stracolme di cortei accompagnati da uomini mascherati da kamikaze, che sparano in aria, invocano Saddam, gli chiedono di colpire Tel Aviv, di ditruggere Israele, di usare armi biologiche e chimiche per l'eliminazione dei due Satana, quello grande e quello piccolo:
USA e Israele.
Ogni volta che la gente in strada pronuncia il nome di Saddam ecco che gli uomini armati sparano in aria e la folla viene presa da isteria.
Nei 30 mesi di guerra tra Israele e i palestinesi , Saddam Hussein, alla faccia del suo popolo che muore di fame, ha consegnato alle famiglie palestinesi vicine agli uomini bomba 35 milioni di $ e soltanto il giovedi' precedente l'attacco all'Iraq il raiss iracheno aveva mandato altri 10.000$ alle famiglie di 21 kamikaze.
Che i palestinesi vedano in questa guerra anche la fine della mucca irachena da mungere? Sicuramente si, tutto questo amore non e' disinteressato. Nel 1991 avevano perso i soldi del Kuwait che avevano vilmente tradito e adesso rischiano di perdere anche i dollaroni iracheni.
Quello che salta agli occhi e' la differenza di reazione all'attacco americano da parte di israeliani e palestinesi , i due popoli in lotta, i due popoli che hanno patito sofferenze inenarrabili e salta agli occhi, e' doveroso dirlo, che la classe non e' acqua.
Dalla parte israeliana nessuno urla, la gente e' tranquilla, ognuno si occupa delle sue cose, non ci sono manifestazioni, non servono manifestazioni, quello che serve e' il coraggio e la testa sulle spalle. Con orgoglio posso affermare che mai in tutti questi anni di guerra e paura e' stata bruciata in Israele una bandiera palestinese o di qualsiasi paese arabo nemico.
Dall'altra parte ecco invece i palestinesi urlanti odio, aggressivita' e violenza senza confini, fumo di centinaia di bandiere bruciate, spari e distruzione.
"Saddam colpisci Tel Aviv"
E' questo il popolo che dovremmo avere come vicino di casa se un giorno le guerre del Medio Oriente finiranno?